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Editoria: addio a Romilda Bollati, accese il cuore di Cesare Pavese

24 aprile 2014 | 16.15
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Accese il cuore di Cesare Pavese poco prima del suicidio; fu sposata con l'industriale Attilio Turati, da cui eredito' la Carpano e la Baratti; si risposo' con l'ex ministro democristiano Toni Bisaglia, morto cadendo in mare dalla sua barca davanti a Portofino; sorella di Giulio Bollati, grande nume tutelare della casa editrice di Giulio Einaudi. E' stata una vita piena e ricca quella di Romilda Bollati di Saint-Pierre, morta lunedi' a Torino all'eta' di 82 anni, i cui funerali si sono svolti oggi in forma privata per volere della famiglia.

Donna seducente, concreta, esuberante, come era stata definita dalle cronache rosa, Romilda Bollati amava soprattutto l'appellattivo di ''Signora dei libri''. Nel 1987 infatti acquisto' con il fratello Giulio la casa editrice torinese Boringhieri, che da allora assunse il nome di Bollati Boringhieri. Fu diretta da Giulio Bollati fino al 1996, anno della sua morte, dopo aver rilanciato in grande stile il suo catalogo scientifico, soprattutto con i titoli di psicoanalisi. Dopo la morte del fratello, Romilda Bollati assunse la presidenza della casa editrice, che tenne fino al 2009, quando la cedette al gruppo Gems di Mauri Spagnol. ''Nel 1987 decisi di fare un regalo a Giulio: farlo diventare il number one. Paolo Boringhieri cedeva le sue azioni, io le acquistai per fare un atto d'amore per mio fratello, ma non solo'', racconto' Romilda Bollati in un'intervista.

Nell'aprile del 1998 la celebre italianista Maria Corti rivelo' pubblicamente un segreto fino ad allora gelosamente custodito da pochi einaudiani: era Romilda Bollati la misteriosa ''Pierina'', la giovane torinese di cui Cesare Pavese si era innamorato negli ultimi mesi della sua vita. La professoressa Corti preciso' che Romilda le aveva consegnato le quattro lettere manoscritte autografe dirette a ''Pierina'' da Pavese, datate agosto 1950, l'anno e il mese del suicidio del poeta, per donarle al Fondo Manoscritti dell'Universita' di Pavia. La critica e' pero' concorde nell'imputare all'attrice Constance Dowling la causa ultima del suicidio di Pavese. (segue)

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