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Professioni: Educatori cinofili, impegnati rafforzare rapporti cane-proprietario

03 febbraio 2016 | 12.53
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Daniela Borgo
Daniela Borgo

"Noi ci occupiamo dell'educazione del cane che si basa sulla sua capacità di relazionarsi con le persone che lo circondano. Perché senza relazione, ovvero senza un buon rapporto tra cane e proprietario, non può esistere nulla". Lo dice a Labitalia Daniela Borgo, educatrice cinofila e membro della segreteria nazionale dell’Associazione nazionale professionale educatori cinofili (Apnec), che aderisce al Coordinamento delle libere associazioni professionali (Colap). (video)

"Per diventare educatori cinofili -spiega- si può frequentare una scuola riconosciuta dall'Apnec oppure, se si è un professionista che lavora già da diversi anni, si può presentare il curriculum e, previo esame, può accedere alla nostra associazione".

"Accompagniamo il cane -assicura- a vivere bene nella sua vita quotidiana: in casa e fuori, al parco, al mare, ovunque. Ad interagire in modo positivo sia con i cani che con le persone".

Definire il ruolo dell’educatore cinofilo, dice, "richiede la consapevolezza che la realtà animale esige un profondo rispetto per raggiungere il quale sono indispensabili conoscenze vere che spaziano in ambiti diversi e complementari: zoologia, etologia, psicologia, antropologia, genetica ecc., affrontate in modo sistematico". "L’atteggiamento che deve caratterizzare l’educatore cinofilo -sottolinea- è la ricerca permanente e la disponibilità al confronto".

L’Apnec, nello spirito delle normative europee in ordine alle nuove professioni, ha riunito in associazione i professionisti del settore, ha richiesto l’adesione a un preciso codice deontologico, ha stabilito norme di accesso rigorose e reso obbligatoria la formazione permanente.

I professionisti dell’Apnec si pongono dalla parte del benessere animale convinti che "solo attraverso questo - avverte - si possa raggiungere una serena convivenza tra l’uomo e il cane". "Le richieste poste al cane nella società urbanizzata sono molteplici e complesse: occorre fornire al cane gli strumenti per rispondere a tali richieste e questo si ottiene aiutando il proprietario a stabilire una relazione positiva con il proprio animale, attraverso la comprensione del linguaggio del cane e l’utilizzo delle modalità comunicative più facilmente comprensibili per l’animale", conclude.

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