(Aki) - Gli abitanti di Luxor, nell'alto Egitto, sede di molti dei monumenti più belli al mondo, sperano che le prossime elezioni presidenziali possano rimettere in moto la macchina del turismo dopo un 'fermo' di tre anni, a seguito delle rivolte scoppiate con la fine del regime di Hosny Mubarak. Haj Mahmoud, uno dei pochi residenti che continua a tener aperto il negozio fuori da uno dei più famosi siti turistici, nonostante lo scarso numero di visitatori, dice alla Dpa: "Possa Dio rendere più facili le nostre vite e far sì che le cose possano presto andar meglio. Dopo le elezioni, si spera, tutto ricomincerà ad essere come prima",
L'industria del turismo, che prima era uno dei pilastri dell'economia egiziana, è entrata in crisi a causa delle proteste e delle violenze che hanno scosso il Paese dal 2011. Secondo dati ufficiali, gli arrivi dei turisti nei primi due mesi del 2014 sono calati del 28% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Gli scontri e gli attacchi che sono aumentati negli ultimi mesi sono la causa del calo del numero dei turisti stranieri. Ancora nei mesi scorsi, dopo l'attentato a Taba contro un bus di turisti sudcoreani costato la vita a quattro persone, i Paesi europei hanno diffuso numerosi avvisi ai viaggiatori diretti in alcune aree dell'Egitto, sconsigliando viaggi. (segue)
