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Egitto, Zaki va a processo: martedì la prima udienza

13 settembre 2021 | 16.42
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Dopo un anno e sette mesi di detenzione preventiva. "La sentenza non sarà impugnabile, rischia fino a 5 anni"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

"Come si temeva, dopo un anno e sette mesi di detenzione preventiva, Patrick Zaki va a processo. La prima udienza è prevista domani, 14 settembre. Gli è contestato uno scritto del 2019 in difesa della minoranza copta". Lo ha reso noto su Twitter il portavoce di Amnesty International in Italia, Riccardo Noury.

"Avevamo già chiesto al governo in passato di intervenire perché temevano che sarebbe andata così e adesso ogni minuto che passa senza un'azione diplomatica seria dell'Italia è un minuto colpevolmente perso", dichiara Noury ad Aki-Adnkronos International. "Passati 19 mesi dall'inizio della detenzione preventiva di Patrick, era chiaro che la procura da quell'infinito castello di prove segrete contro Patrick avrebbe tirato fuori qualcosa per mandarlo a processo. Questo qualcosa è uno scritto di Patrick in difesa della minoranza perseguitata dei cristiano-copti e risalente al 2019", aggiunge Noury, sottolineando che "era facile prevedere che sarebbe andata così".

Zaki sarà giudicato a Mansoura dalla seconda sezione del tribunale d'emergenza per la sicurezza dello Stato, la cui procedura "non prevede diritto d’appello". Lo spiega in un'intervista ad Aki-Adnkronos International Lubna Darwish, a capo del dipartimento per i diritti delle donne e la difesa di genere dell'Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), l'ong egiziana con cui collaborava lo studente egiziano dell'Università Alma Mater di Bologna e in detenzione preventiva da 19 mesi.

"Purtroppo è così nei tribunali d'emergenza per la sicurezza dello Stato", prosegue Darwish riferendosi alla non impugnabilità della sentenza e sottolineando che Zaki, sulla base delle accuse che gli sono state mosse, "rischia fino a 5 anni di carcere".

"Noi speravamo che sarebbe stato rilasciato poiché le accuse sono false ed il verbale d'arresto è stato falsificato. Ma ora affrontiamo il suo processo sulla base di un articolo che ha scritto!", ha aggiunto l'esponente dell'Eipr. Secondo l'ong, Zaki stato incriminato sulla base degli articoli 80 e 102 (bis) del codice penale per un articolo in cui raccontava la sua vita da cristiano copto in Egitto scritto nel luglio del 2019.

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