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Elena Ceste, via al processo contro il marito. I familiari della vittima parte civile

01 luglio 2015 | 16.42
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Elena Ceste
Elena Ceste

Prende il via il processo a Michele Buoninconti, accusato di aver ucciso ed essersi liberato del corpo della moglie, Elena Ceste. Nel corso dell'udienza, a porte chiuse, questa mattina il gup di Asti Roberto Amerio ha accolto la costituzione di parte civile i familiari di Elena (i genitori di Elena, Franco Ceste e Lucia Reggio accompagnati dai loro legali, gli avvocati Deborah Abate Zaro e Carlo Tabbia erano in aula) e dell'associazione 'Penelope'. "Abbiamo assistito i genitori per i 9 mesi della scomparsa e non ci sentiamo di abbandonarli", ha spiegato il presidente di Penelope Piemonte, Francesco Farinella.

In aula, piuttosto dimagrito, jeans e camicia, anche l'imputato Michele Buoninconti. Ha lasciato all'alba il carcere di Verbania, dove è detenuto, ed è arrivato in tribunale ad Asti su un'auto accompagnato da agenti in borghese. Era seduto accanto ai suoi legali, Chiara Girola e Massimo Tortoroglio. Mai uno sguardo ai suoceri.

Secondo i difensori, Michele ha seguito con attenzione l'udienza e "ha letto tutti gli atti". I legali hanno depositato delle perizie, relazioni tecniche sui tabulati telefonici e il fango sui vestiti. "Secondo noi - ha spiegato Chiara Girola - il fango trovato non è riconducibile né al rio Mersa né al cortile dell'abitazione e contestiamo i risultati della procura". E "non è possibile stabilire le cause della morte" della donna. "Noi siamo sereni - hanno aggiunto i legali - abbiamo fiducia nel giudice. Mettiamo in discussione quelle che sono presentate dalla procura come certezze tecniche".

Il gup di Asti ha accolto la richiesta dei difensori di procedere con il rito abbreviato condizionato all'acquisizione della consulenza presentata oggi in apertura di udienza. "Questa è una perizia dirompente - ha detto l'avvocato Massimo Tortoroglio - che scardina l'impianto probatorio". Una consulenza sui tabulati telefonici "che secondo noi - ha evidenziato l'avvocato Chiara Girola - apre un fronte nuovo che andrà approfondito". I legali si dicono soddisfatti della disponibilità del giudice che ha anche disposto per la prossima udienza, il 22 luglio, il confronto dei periti di accusa e difesa sulle tracce di terriccio trovati sui vestiti della donna. Michele Buoninconti "continua a difendersi e a ripetere che non ci sono prove contro di lui", hanno ribadito i legali.

Mentre per i genitori di Elena Ceste l'avvio del processo "è stato molto pesante", hanno detto gli avvocati della famiglia Ceste. "In aula hanno cercato varie volte lo sguardo di Michele che però non li ha mai guardati", hanno aggiunto.

Elena Ceste, casalinga, madre di quattro figli, era scomparsa dalla sua casa di Costigliole d’Asti il 24 gennaio 2014 e i suoi resti erano stati ritrovati a ottobre in un canale di scolo poco distante. Il marito era poi stato arrestato lo scorso 29 gennaio.

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