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Elezioni 2022, Draghi: "Andate a votare, prossimo governo supererà difficoltà"

24 agosto 2022 | 12.56
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Le parole del premier al Meeting di Rimini: "La mia agenda? Saranno gli italiani con il voto a scegliere il programma"

Mario Draghi con i giovani volontari del Meeting di Rimini e Bernhard Scholz, presidente della Fondazione 'Meeting Per L'Amicizia' (Fotogramma)
Mario Draghi con i giovani volontari del Meeting di Rimini e Bernhard Scholz, presidente della Fondazione 'Meeting Per L'Amicizia' (Fotogramma)

"Tra poche settimane gli italiani, sulle base dei programmi, sceglieranno il nuovo Parlamento e, su questo, invito tutti gli italiani ad andare a votare". Così il premier Mario Draghi intervenendo al Meeting di Rimini. "L'Italia è un grande Paese che ha tutto quel che serve per affrontare le difficoltà", ha aggiunto il presidente del Consiglio, che si dice "certo che il prossimo governo, di qualunque colore politico sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili: l'Italia ce la farà anche questa volta".

"Mi è stato chiesto quale sia la mia agenda", ma "io posso fare solo una sintesi dei principi, del metodo utilizzato" e dei "risultati conseguiti", ha spiegato il premier. "Io credo che saranno gli italiani a scegliere i propri rappresentanti e il programma del prossimo esecutivo", continua.

Le parole sul futuro che ci attende, sottolinea quindi Draghi, devono "essere di verità e di speranza. Non bisogna tacere le difficoltà che abbiamo di fronte, ma non è nemmeno onesto descriverle come calamità che ci trovano inerti. Voi, noi tutti, supereremo le difficoltà, supereremo questi ostacoli. La fiducia nel futuro sarà la nostra forza".

La nostra credibilità interna ed esterna ha molto beneficiato della coesione che tutti abbiamo saputo dimostrare davanti alle avversità", ha continuato. Dopo la fine dell'unità nazionale questa "coesione avrà una declinazione diversa" ma "il dialogo tra forze politiche è necessario anche nello scontro tra posizione diverse, si dovrà ritrovare la coesione nel sentire comune di tutti i protagonisti nel loro senso di appartenenza alla Repubblica e agli ideali della Ue".

"Le sfide - ha sottolineato ancora - sono molte, e di non facile soluzione: come continuare a diversificare gli approvvigionamenti energetici e calmierare le bollette per famiglie e imprese; come accelerare sulla strada delle energie rinnovabili per combattere il cambiamento climatico; come mantenere il giusto impulso nelle riforme e negli investimenti, per preservare la crescita, la stabilità dei conti pubblici, l’equità; come continuare ad assicurare all’Italia un ruolo da protagonista nel mondo, all’interno dell’Unione Europea e del legame transatlantico".

"Queste questioni, nel loro insieme, presentano un passaggio storico drammatico, che deve essere affrontato con profondità di analisi e coraggio di azione. Le decisioni che prendiamo oggi sono destinate a segnare a lungo il futuro dell’Italia".

"La credibilità interna - rimarca quindi Draghi - deve andare di pari passo con la credibilità internazionale. Questa è fondamentale perché l’Italia abbia un peso in Europa e nel mondo coerente con la sua storia, con le aspettative dei suoi cittadini. L’Italia è un Paese fondatore dell’Unione Europea, protagonista del G7 e della NATO. Il nostro debito pubblico – tra i più alti del mondo – è detenuto per oltre il 25% da investitori esteri. Migliaia di aziende straniere si riforniscono dalle nostre imprese, fanno i loro ordini o impiegano i loro capitali in Italia e contribuiscono alla crescita, all’occupazione, al bilancio pubblico. È per questi motivi che protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale".

"Dalle illusioni autarchiche del secolo scorso alle pulsioni sovraniste che recentemente spingevano a lasciare l’euro, l'Italia non è mai stata forte quando ha deciso di fare da sola", sottolinea il presidente del Consiglio.

"Il posto dell’Italia", continua, "è al centro dell’Unione Europea e ancorato al Patto Atlantico, ai valori di democrazia, libertà, progresso sociale e civile che sono nella storia della nostra Repubblica. È con questa visione che i nostri padri, i nonni hanno ricostruito l’Italia e reso la sua economia una delle più dinamiche del mondo, con uno degli stati sociali più generosi. È grazie alla nostra appartenenza al mercato unico che siamo riusciti a costruire su queste basi un’economia con forti tutele per lavoratori e consumatori. Ed è grazie alla partecipazione dell’Italia da Paese fondatore se l’Europa è diventata un’Unione di pace e di progresso. L’Italia ha bisogno di un’Europa forte tanto quanto l’Europa ha bisogno di un’Italia forte".

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