Il deputato dem al Copasir, 'da Comitato lavoro bipartisan su tema'
"La caduta del governo e le elezioni anticipate impediranno l'adozione, in Italia, di provvedimenti connessi al Digital services act che l'Unione europea ha in animo di varare entro fine anno ed è un accordo tra l'Europa e le principali piattaforme social per il contrasto alla disinformazione e alle ingerenze. Un provvedimento protettivo della democrazia italiana che non si potrà costruire e rischiamo, nelle prossime settimane, un inquinamento del nostro dibattito pubblico a causa di ingerenze straniere e di attacchi cibernetici che si sono già susseguiti negli ultimi tempi". E' quanto afferma all'Adnkronos il deputato dem e membro del Copasir Enrico Borghi sul rischio di possibili ingerenze straniere e disinformazione sulle elezioni. Il tema è all'attenzione dello stesso Comitato e gli occhi sono puntati soprattutto su Russia e Cina.
C'è dunque il rischio di un boom di fake news e disinformazione in vista della campagna elettorale? "Su questo non c'è dubbio" sottolinea il deputato dem, che è anche responsabile delle politiche per la Sicurezza della segreteria del Partito democratico. "Mi auguro si possano adottare dei codici di autoregolamentazione finalizzati ad assicurare il libero dibattito e il disinquinamento delle fonti informative", prosegue Borghi secondo il quale "il vuoto normativo e giuridico può essere coperto solo da un'assunzione reciproca di responsabilità ad non usare strumenti disinformativi che vengono predisposti all'estero contro i nostri interessi nazionali".
Riguardo alle recenti dichiarazioni arrivate da Mosca sulla crisi di governo italiana, Borghi osserva: "L'atteggiamento di Mosca è talmente eloquente che si commenta da solo e il fatto che il tema dell'ingerenza russa in azione venga sollevato dal presidente del Copasir, che appartiene a FdI, dimostra un lavoro bipartisan, svolto dal Comitato, a tutela della libertà del nostro dibattito pubblico e della nostra democrazia che non deve essere lasciato cadere".