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Spagna, effetto Brexit sulle elezioni: vincono i popolari di Rajoy

27 giugno 2016 | 07.10
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Nella foto Mariano Rajoy (Foto Afp) - AFP
Nella foto Mariano Rajoy (Foto Afp) - AFP

Tre giorni dopo il voto della Gran Bretagna sulla Brexit, gli elettori della Spagna hanno consegnato al primo ministro conservatore Mariano Rajoy una vittoria sorprendente e netta ma senza ottenere la maggioranza in Parlamento.

Nelle elezioni politiche che si sono svolte ieri il Partito Popolare del premier uscente ha vinto con il 33% e 137 seggi su 350 nel Congresso dei deputati, con un guadagno di 14 punti rispetto al voto del 20 dicembre, secondo i risultati diffusi dal ministero dell'Interno. Il Psoe di Pedro Sanchez ha ottenuto il 31,2%, mentre il partito di sinistra Podemos è terzo con il 18,5%.

"Abbiamo vinto le elezioni e rivendichiamo il diritto di governare", ha proclamato Rajoy dal balcone della sede PP a Madrid, davanti a migliaia di sostenitori che applaudivano.

Seconda forza sono dunque i socialisti Psoe che ottengono 85 deputati, 5 in meno rispetto a sei mesi fa. Secondo i dati diffusi dalla tv pubblica Tve il partito di Sanchez ha ottenuto il suo peggiore risultato storico in seggi nel Congresso dei deputati. Il voto britannico sembra invece aver tagliato le ali alle forze antieuropeiste. Unidos Podemos, il partito di Pedro Sanchez, che secondo gli exit poll era in forte crescita, si ferma infatti a 71 seggi, gli stessi di dicembre. Mentre il centro di Ciudadanos ha il calo più marcato: da 40 a 32 deputati.

Il premier, sa che per avere la maggioranza assoluta ci vogliono 176 seggi e che dovrà quindi cercare un partner per formare un governo di coalizione. Ancora non è chiaro quale sarà il partito che deciderà di unirsi ai Popolari, ma Rajoy è ottimista.

Psoe: no ad appoggio a Rajoy 'né con azioni né con omissioni' - Il Partito socialista spagnolo (Psoe) non ha intenzione di appoggiare la nascita di un nuovo governo del Pp guidato da Rajoy. Il segretario organizzativo del partito, Cesar Luena, ha escluso oggi il sostegno alla rielezione di Rajoy con "azioni o omissioni", sottolineando che gli spagnoli hanno votato i socialisti per cambiare "le politiche ingiuste, inefficaci e antisociali" del Partito popolare. "Abbiamo una posizione molto chiara che abbiamo espresso durante la campagna elettorale, non appoggeremo Rajoy né con azioni né con omissioni - ha scandito in un'intervista alla radio Cadena Ser - La vocazione del Psoe è di cambiare Rajoy". Poi, Lena non ha escluso completamente la possibilità di un governo del Psoe, nonostante abbia ottenuto solo 85 deputati (per governare ne servono 176), ma ha chiarito che "tocca" a Rajoy prendere l'iniziativa essendo il partito che ha vinto il voto. "Dal risultato emerge una conclusione ed è che a prendere l'iniziativa deve essere Rajoy - ha spiegato - Il Psoe è la prima forza di sinistra e l'alterntiva, però siamo la seconda forza" dopo il Pp. Infine, il segretario organizzativo dei socialisti, pur ammettendo che il risultato del Psoe non è stato effettivamente soddisfacente, ha chiarito che "non c'è alcun motivo" perché il leader del partito Pedro Sanchez non si presenti al prossimo congresso per essere rieletto.

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