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Elisa: "Dolore per Usa, sistema sanitario penalizza fasce più deboli"

31 marzo 2020 | 19.12
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Elisa:

(di Alisa Toaff) - ‘’Quella che oggi sta attraversando l'America è una situazione molto dolorosa per me. Penso all'angoscia nazionale per la perdita di così tante vite umane, che purtroppo accomuna anche l'Italia, e penso alla gravità del disagio economico e sociale che ne seguirà, che colpirà inevitabilmente in primis le fasce più basse della popolazione. Credo anche che questo sarà il momento storico in cui davvero emergerà il problema sanitario che c'è in America, che c'è sempre stato, ma che adesso verrà fuori in maniera dirompente penalizzando, con il suo sistema elitario, moltissima gente’’. Così la popstar friulana Elisa all’Adnkronos sulla situazione degli Usa a causa dell’emergenza Coronavirus, Paese dove la cantautrice è molto amata.

‘’Sembrerà strano ma uno dei ricordi più forti che ho dell'America sono gli odori, diversi dai nostri -ricorda Elisa- La prima volta che sono stata lì sono atterrata a San Francisco per andare a Berkeley dal produttore del mio primo disco, Corrado Rustici, e ricordo chiaramente un forte odore di fast food misto ad un profumo bellissimo di querce e alberi di nocciole, caratteristici della collina di Berkeley. Era così strano ma affascinante ritrovare in quell'odore le dicotomie dell'America: l'aria pulita e quella del fast food’’.

Tornando a quanto sta accadendo negli Stati Uniti la cantante prosegue: ‘’Voglio anche guardare in maniera positiva e pensare che da questo buio l'America potrà rinascere in maniera più bella, perché ha tutte le potenzialità per farlo. Penso ai tanti giovani che guardano al futuro più che al presente, che hanno vedute diverse e sono capaci di concentrarsi su risorse alternative. L'america è una potenza in questo’’.

‘’Penso alle start up che viaggiano a ritmi serrati -dice ancora Elisa- alle tante idee per sfruttare l'energia rinnovabile, ad una economia diversa da quella solo capitalista ma più vicina all'ambiente. Spero infatti che questa crisi dia forza a realtà nuove, più pulite, più eticamente giuste, che gli dia l'humus per svilupparsi. Spero che queste realtà diventino più popolari, più appetibili e che anche le idee apparentemente più strane e fuori luogo in un'economia capitalista possano godere di maggiore fiducia e diventare quelle più diffuse‘’.

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