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Elisabetta II, il piano per uccidere la regina in Usa nel 1983

26 maggio 2023 | 14.08
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Il complotto svelato dall'Fbi: la sovrana doveva essere colpita mentre era in yacht o nel parco di Yosemite

(AFP)
(AFP)

Alla vigilia del viaggio effettuato dalla regina Elisabetta II negli Stati Uniti nel 1983, furono formulate contro la sua persona minacce di morte che costrinsero le agenzie responsabili della sua sicurezza a blindare ulteriormente la visita. La rivelazione è frutto della recente divulgazione di file del Federal Bureau of Investigation relativi ai viaggi compiuti negli Stati Uniti dall'allora sovrana britannica.

Nel riferirne, la Bbc precisa che dai documenti emergono le preoccupazioni del Fbi per le minacce dell'Ira, l'Esercito repubblicano irlandese: in particolare, secondo il documento, nel 1983 un agente a San Francisco avvertì i federali di essere venuto a conoscenza di un piano per assassinare Elisabetta II. L'autore del complotto gli disse di voler vendicare la morte della figlia "uccisa in Irlanda del Nord da un proiettile di gomma". La minaccia arrivò il 4 febbraio, circa un mese prima della visita della regina e di suo marito, il principe Filippo, in California.

"L'idea era quella di colpire a partire dal Golden Gate Bridge il Royal Yacht Britannia al suo passaggio o di avvicinare Elisabetta durante la sua visita al Parco nazionale di Yosemite", si legge. Dopo aver saputo della minaccia, i servizi segreti decisero di "chiudere i passaggi pedonali sul Golden Gate Bridge all'avvicinarsi dello yacht".

Molte delle visite di stato della regina negli Stati Uniti, inclusa la visita del 1983 sulla costa occidentale, avvennero durante l'acuirsi delle tensioni in Irlanda del Nord. Nel 1976, Elisabetta era stata a New York City per le celebrazioni del bicentenario della dichiarazione di indipendenza del 1776. Sempre dai documenti emerge che in quell'occasione venne emessa una citazione a carico del pilota di un aereo da turismo che sorvolò Battery Park con un cartello su cui era scritto "Inghilterra fuori dall'Irlanda".

Dai file emerge che l'Fbi mantenne sempre alta l'attenzione sulle potenziali minacce alla sicurezza della sovrana britannica, il cui lontano cugino e zio materno del marito, il Principe Filippo - Lord Mountbatten - venne ucciso in un attentato dinamitardo dell'Ira al largo della costa della contea di Sligo, nella Repubblica d'Irlanda, nel 1979.

Prima di una visita personale della regina in Kentucky nel 1989, un promemoria interno dell'FBI sottolineava "la possibilità di minacce contro la monarchia britannica da parte dell'esercito repubblicano irlandese ".

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