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Eliseo, Barbareschi: "Pronto a dimettermi, farò causa allo Stato"

27 novembre 2019 | 15.53
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Conferenza stampa dopo la notizia del suo rinvio a giudizio per "traffico di influenze", nell'ambito dell'inchiesta sui fondi al teatro

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Mi dichiaro colpevole". Comincia così la conferenza stampa indetta a tamburo battente da Luca Barbareschi, nel 'suo' Eliseo, dopo la notizia del suo rinvio a giudizio per "traffico di influenze", nell'ambito dell'inchiesta sui fondi appunto al teatro Eliseo. "Mi dichiaro colpevole, lo sto facendo da cinque anni, busso alle porte della politica, dei politici chiedendo attenzione per il teatro, se questa è una colpa, sono colpevole. Se questa è una colpa lo sono tutti, dalla Scala al Piccolo Teatro, tutti bussano alle porte della politica". Una ironica ammissione di colpa cui Barbareschi fa seguire l'esclamazione di essere pronto a dimettersi, se solo così potrà evitare uno stop di fondi pubblici al suo teatro.

"Sono pronto a dare le dimissioni, a lasciare il ruolo di direttore artistico dell'Eliseo, se mi verrà chiesto dal ministro Franceschini, se sarà necessario per evitare che vengano bloccati i fondi al teatro", spiega Barbareschi, sottolineando comunque di "sperare che Franceschini mi chieda di restare". Fra lo stizzito e il divertito, Barbareschi non risparmia accuse all'Italia, all'incultura del Paese fomentata dalla classe politica, alla piccineria dei 'colleghi' responsabili di altri teatri, alla magistratura, da Mani pulite in avanti, e annuncia: "Sto scrivendo una lettera al Csm per annunciare che farò causa allo Stato, per danni. E vincerò!", attacca Barbareschi.

Barbareschi: "Chiudo e mando tutti a casa?"

Nel merito della vicenda, Barbareschi sostiene più volte che "non esiste il traffico di influenze", che "non è stato fatto nulla di male, non c'è stato nessun passaggio di denaro o altro", che "a dimostrare la trasparenza c'è anche il fatto che ho pagato perché venisse svolta una normale attività di lobbing". Al centro del discorso di Barbareschi e della vicenda tutta il tema dei fondi pubblici per l'Eliseo: "Proprio in questi giorni si decide al Senato il destino della legge per i finanziamenti all'Eliseo, che orologi straordinariamente sincronizzati ci sono in Italia!", afferma Barbareschi, ricordando poi di aver investito sull'acquisto e la ristrutturazione del teatro, interamente di tasca propria, circa 13 milioni di euro, "ho pagato io - scandisce l'attore e regista - prima di me l'ultimo privato che ha comprato un teatro in Italia a spese sue fu Rossini".

La sua avventura con l'Eliseo, ha detto Barbareschi, rischia di chiudersi con la stagione in corso: "Se non arrivano fondi pubblici l'Eliseo chiuderà alla fine di questa stagione. Il teatro è un punto di riferimento, ha successo, è il miglior teatro d'Italia, attrae giovani, ma quando in Italia hai successo devono farti fallire", afferma e annuncia infine che se non potrà far altro venderà il teatro, "se lo Stato mi fa un'offerta...".

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