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Ema, scatta il ricorso

30 gennaio 2018 | 10.02
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Sull'Ema l'Italia torna a sperare. Il governo italiano conferma che nelle prossime ore l'Avvocatura dello Stato presenterà ricorso presso la Corte di giustizia europea in merito alla assegnazione ad Amsterdam della sede attraverso una decisione nella sostanza assunta dal Consiglio europeo. Lo si apprende da fonti di palazzo Chigi.

Il ricorso appare doveroso in seguito alle notizie circa la sede destinata a ospitare l'Agenzia, sottolineano le stesse fonti, spiegando che il ricorso chiederà alla Corte di verificare se la decisione su Amsterdam non sia da considerarsi viziata da informazioni incomplete sulla sede della agenzia.

Anche il Comune di Milano, con il supporto della Regione Lombardia, presenterà un ricorso al Tribunale dell'Unione europea in Lussemburgo per l’annullamento della decisione adottata dal Consiglio dell'Unione europea lo scorso 20 novembre. Il ricorso, si spiega, "sarà indipendente da quello presentato dal governo italiano pur in garanzia del necessario coordinamento".

Ieri il direttore esecutivo dell'Ema, Guido Rasi, aveva ribadito che l'edificio finale dell'agenzia ad Amsterdam "non sarà pronto per il 30 marzo 2019", data entro la quale avverrà il trasloco dell'Agenzia europea dei medicinali da Londra ad Amsterdam a causa della Brexit, "quindi dovremo prima trasferirci in locali temporanei nella città, e poi nell'edificio finale" a Zuidas, distretto finanziario della città. "Da novembre - ha ricordato Rasi - abbiamo lavorato intensamente con le autorità olandesi per garantire che questa transizione sia il più semplice possibile. Vorrei ringraziarli per la loro disponibilità a impegnarsi. Siamo anche contenti dell'ampio supporto allo staff messo in atto dalla città di Amsterdam. Nelle scorse settimane abbiamo avuto ampie discussioni sulla selezione di un edificio temporaneo. Entrambe le parti hanno convenuto che gli edifici inizialmente proposti non erano pienamente adatti allo scopo e, pertanto, i nostri partner olandesi hanno dovuto trovare un'altra opzione. Ciò ha richiesto più tempo del previsto, ma sono lieto che ora abbiamo trovato una soluzione". "Tuttavia - ha avvertito il direttore esecutivo - non è una soluzione ottimale".

Da qui l'apertura di uno 'spiraglio' per l'Italia, per vedere nuovamente riconosciuta a Milano la possibilità di ottenere la sede dell'Ema.

PARLAMENTO UE - Il Parlamento europeo, "in piena autonomia ed indipendenza, esprimerà la sua posizione sul trasferimento della sede dell'Ema da Londra ad Amsterdam. E sono convinto che, come sempre, deciderà nell'interesse dei cittadini europei" ha dichiarato il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani.

COMMISSIONE UE - "Non abbiamo nulla da dire, noi abbiamo fatto il nostro mestiere: abbiamo prodotto un'analisi basata sui fatti e poi, quando i 27 Stati hanno preso una decisione, abbiamo prodotto lo strumento giuridico" necessario a tradurla in pratica. Così il portavoce capo della Commissione Europea, Margaritis Schinas, ha risposto in giornata, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, in merito alle ventilate iniziative italiane contro la decisione di trasferire la sede dell'Ema ad Amsterdam.

La Commissione, ha continuato Schinas, si è limitata ad effettuare, "su richiesta degli Stati membri", un'analisi di tutte le offerte ricevute per la rilocalizzazione delle due agenzie. "Ci è stato chiesto - ha proseguito il portavoce - di produrre un'analisi basata sui fatti, secondo criteri non decisi da noi, ma dagli Stati membri. Lo abbiamo fatto con la solita dettagliata attenzione con cui facciamo queste cose: la decisione è stata presa ed è tutto qui. Capisco che ci sia una discussione in corso, ma non penso di poter fare molto per aiutare questa discussione".

In teoria "è possibile" che la proposta di assegnare la sede dell'Ema, l'Agenzia Europea per i Medicinali, ad Amsterdam venga modificata in modo sostanziale, tale da richiedere l'avvio di un trilogo, cioè un confronto tra Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione, ma questo "lo sapremo solo dopo il voto, perché non solo gli emendamenti vanno presentati, ma serve poi la maggioranza per votarli, che è la cosa più difficile" ha spiegato all'Adnkronos Giovanni La Via, eurodeputato di Alleanza Popolare (gruppo Ppe) e relatore della proposta di regolamento in discussione nella commissione Envi del Parlamento Europeo.

Quindi, ha aggiunto La Via, "vedremo" che cosa succederà, "anche perché all'interno del Parlamento il sentiment prevalente, al di là delle preferenze nazionali, è avere la piena operatività dell'Agenzia, perché significa avere maggiori garanzie di salute per i cittadini europei e una procedura certa per l'approvazione di nuovi farmaci".

Attualmente, ha spiegato, "c'è una proposta della Commissione Europea, a seguito della decisione del Consiglio, in cui nello statuto dell'Ema viene proposta l'indicazione della modifica della sede con l'inserimento della sede di Amsterdam, in Olanda".

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