A conclusione del discorso pronunciato oggi da Errani che ha presentato le sue dimissioni dalla presidenza della Regione. ''Ho sempre espresso pieno rispetto e fiducia nella magistratura - ha detto - ma in coscienza rivendico la correttezza del mio operato: non ho mai fatto falso ideologico"
Un lungo applauso e una standing ovation di quasi tutta l'aula dell'assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna ha salutato la conclusione del discorso pronunciato oggi in Viale Aldo Moro da Vasco Errani che ha presentato le sue dimissioni dalla presidenza della Regione. Ad applaudire Errani che aveva sul volto un'espressione commossa, l'intera maggioranza di centrosinistra, ma anche gli esponenti della Lega Nord e dell'Udc.
"Ho sempre espresso pieno rispetto e fiducia nella magistratura e nella giustizia e continuo a farlo senza se e senza ma, questa era la mia intenzione anche quando ho inviato quella relazione, ma con altrattanta fermezza e in coscienza rivendico la correttezza del mio operato: non ho mai fatto falso ideologico". Lo ha detto Vasco Errani intervenendo oggi nell'aula dell'assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, alla quale ha spiegato le ragioni della sua scelta di dimettersi dalla guida di Viale Aldo Moro, in seguito alla condanna in secondo grado per falso ideologico in atto pubblico, nell'ambito dell'inchiesta bis sulla vicenda Terremerse.
"Onestà e trasparenza sono per me prerequisiti essenziali - ha aggiunto Errani - per chi fa politica e ha responsabilità di governo".
Errani che al termine della seduta invierà la lettera di formalizzazione delle dimissioni alla presidente dell'Aula Palma Costi, come ha spiegato lui stesso in assemblea, ha ribadito che la sua decisione è "ferma, convinta e meditata, perchè - ha sottolineato - per me sopra ogni altra cosa viene l'istituzione e se avessi fatto diversamente non avrei corrisposto alla mia idea di politica e di governo".
Errani ha anche confermat la sua intenzione di ricorrere in Cassazione avverso la sentenza della corte d'Appello di Bologna che ha ribaltato l'assoluzione decisa dal giudice di primo grado.
