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Emilia Romagna prima in Italia per capacita' utilizzo fondi Por-Fesr

02 luglio 2014 | 18.25
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Vecchi, programmazione per il 2014-2020 richiedera' una governance innovativa

Emilia Romagna prima in Italia per capacita' utilizzo fondi Por-Fesr

L'Emilia Romagna è la prima Regione in Italia per capacità di utilizzo dei fondi europei Por Fesr 2007-2013. Non solo. E' anche in ulteriore miglioramento rispetto alla stessa annualità del programma precedente. Lo ha confermato il dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica del ministero dello Sviluppo economico durante il Comitato di sorveglianza del Por Fesr (Programma operativo regionale, Fondo europeo di sviluppo regionale), che si è riunito la scorsa settimana a Bologna. Un lavoro di ricognizione su l'impiego dei fondi relativi ai 7 anni passati, che ha coinvolto i rappresentanti dell'Unione europea, del ministero stesso, della Regione, delle province, delle associazioni di categoria e dell'università della regione.

"Per l'Emilia Romagna, che già nelle precedenti rilevazioni figurava nelle prime posizioni a livello nazionale per capacità di utilizzo dei fondi Ue - ha commentato l'assessore regionale alle Attività produttive Luciano Vecchi - è un'ulteriore conferma della capacità, qualitativa e quantitativa, di impiego delle risorse europee per programmi di sviluppo e di innovazione". Al contempo, ha aggiunto Vecchi, "occorre guardare al futuro", ovvero al prossimo settennato di spesa.

"La programmazione per il 2014-2020 richiederà una governance innovativa" ha sottolineato, infatti, l'assessore, rimarcando che l'obiettivo è "coordinare e rendere convergenti le diverse politiche regionali con i vari strumenti europei e condividerle con gli attori rilevanti di ciascun sistema". "Proprio su questa capacità di integrazione e di sinergie tra politiche regionali, strategia delle imprese e attivismo dei diversi territori - ha concluso Vecchi - si misurerà l'efficacia di questa strategia su cui si baseranno le politiche di sviluppo regionali dei prossimi anni".

Quanto ai numeri, per il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), si tratta di quasi 280 milioni di euro di spesa certificata al 31 maggio 2014, su un totale di 347 milioni di risorse a disposizione per la programmazione 2007-2013. Dunque è già superato l'obiettivo di spesa previsto per tutto il 2014. In termini percentuali, la Regione ha certificato il 72,59% degli impegni di spesa. L'obiettivo di spesa per il 2013 sul totale del programma era di 201,2 milioni di euro e la spesa certificata al 31 maggio 2014 è di 278,2 milioni di euro.

Analizzando nel dettaglio i contributi erogati, per ricerca e innovazione (Asse I Por Fesr, che finanzia i Tecnopoli della Rete Alta tecnologia) sono stati destinati 118,4 milioni di euro; per l'Asse II, dedicato allo sviluppo innovativo delle imprese, i pagamenti certificati raggiungono i 43,8 milioni di euro. Per la qualificazione ambientale e lo sviluppo sostenibile (Asse III), invece, i pagamenti certificati sono pari 31,2 milioni di euro, mentre si sale a 69,4 milioni di euro per la valorizzazione e la qualificazione del patrimonio ambientale e culturale (Asse IV).

Per quanto riguarda gli interventi realizzati nell'ultimo anno, nell'ambito della ricerca industriale e trasferimento tecnologico è stato avviato a Mirandola, Comune cuore del cratere sismico, il nuovo laboratorio dedicato ai Materiali innovativi e ricerca applicata, gestito dalla Fondazione Democenter-Sipe in collaborazione con l'Università di Modena e Reggio Emilia, con le imprese della filiera del biomedicale e con altri laboratori della Rete Alta Tecnologia dell'Emilia-Romagna. Il progetto ha visto 4,25 milioni di euro di investimento totale (di cui 3,8 di fondi regionali) e l'impiego di 20 ricercatori.

Sempre nello stesso ambito hanno preso il via i nuovi programmi di ricerca sperimentale dedicati alle tecnologie antisismiche applicabili nei processi di ricostruzione, sia in ambito industriale, che civile e delle infrastrutture, realizzati dal Centro Interdipartimentale Edilizia e Costruzioni dell'Università di Bologna e dal laboratorio Larcoicos.

L'iniziativa ha visto 900 mila euro di investimento totale, di cui 810 mila euro di contributo regionale e l'impiego di 12 nuovi ricercatori. Sono invece finanziati nell'ambito dell'Asse II, dedicato allo sviluppo innovativo delle imprese, "gli investimenti produttivi delle imprese nelle aree colpite dal sisma". Il bando ha visto 1.209 domande presentate, di cui 894 ammesse e 189 finanziate, pari a 23 milioni di contributi e a 80 milioni di investimenti finanziati.

E' poi proseguita la realizzazione dei progetti dell'Asse II delle imprese innovative, così come sono prossime alla conclusione le realizzazioni previste dall'Asse IV, per la qualificazione dei beni culturali e ambientali e l'innovazione delle imprese. Nel corso del Comitato, infine, è stato presentato il nuovo programma di fondi europei per il periodo 2014-2020, messo ulteriormente a punto dopo gli incontri già avvenuti con il Dipartimento per lo sviluppo del ministero e i referenti della Commissione europea.

Quanto, invece, al fronte su cui insiste il Fondo sociale europeo ammontano a 786 milioni di euro, di cui 275,2 milioni di liquidità nazionali e 117,9 milioni di euro regionali, le risorse a disposizione dell'Emilia Romagna nell'ambito del Programma operativo dell'Fse 2014-2020. Nei 7 anni precedenti (2007-2013) in Emilia Romagna le risorse sono state utilizzate al 108,38%, sono comprese infatti anche quelle aggiuntive ricevute per fare fronte alla emergenza del terremoto.

A presentare gli indirizzi del nuovo piano di spesa, pensato per dare continuità ai progetti già avviati, è stato, a metà giugno, l'assessore alla Scuola, ricerca e lavoro Patrizio Bianchi anticipando che anche nel prossimo settennato "punteremo soprattutto sulle competenze delle persone, perchè - ha detto - crediamo che questa sia la leva per entrare e permanere nel mercato del lavoro".

Apprezzamento per l'utilizzo delle risorse da parte dell'Emilia Romagna è stato espresso in quell'occasione da Cinzia Masina della Commissione Europea. "Siamo rimasti colpiti per come sono state impiegate le risorse devolute dalle Regioni per i territori colpiti dal sisma" ha affermato Masina, rimarcando che "si è ripensata la logica dell'intervento, e si è cercato di trasformare in un'opportunità anche la catastrofe".

Nell'ambito della prossima programmazione Fse la Regione intende dunque agire su più fronti. In primo luogo punterà a qualificare il sistema formativo regionale per favorire l'inserimento ed il reinserimento lavorativo qualificato. Ma si investirà anche sul fronte occupazionale, attraverso il supporto a processi di ristrutturazione e riposizionamento strategico di singole imprese o di interi comparti e filiere produttive.

I fondi andranno poi a progetti di innovazione, alla riorganizzazione dei centri per l'impiego, all'inclusione nel sistema educativo e alla lotta al disagio sociale. Principi orizzontali a tutta la programmazione saranno lo sviluppo sostenibile, le pari opportunità e la non discriminazione.

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