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Emiliano: "Resto in campo, candidatura decisa alle primarie"

22 giugno 2020 | 10.53
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“Siamo in campo. La mia candidatura è stata decisa dalle primarie. La Puglia non può tornare indietro. Non può accadere perché troppe cose sono accadute: quando io e Nichi Vendola vincemmo al comune di Bari e alla Regione, io ero procuratore antimafia e lui in commissione parlamentare. Questa era una terra infelice, con governanti afoni davanti ai fenomeni criminali. Io e Vendola non abbiamo avuto paura di pronunciare quelle parole. Abbiamo mandato via la criminalità dalla pubblica amministrazione, spiegato e dimostrato come la cultura, intesa come promozione del territorio, sia sinonimo di progresso, sviluppo e libertà. Davvero vogliamo abbandonare questa strada?”. Se lo chiede, in un’intervista a Repubblica, il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, dopo l’annuncio della candidatura a presidente regionale di Ivan Scalfarotto, per Italia Viva, +Europa e Movimento 5 Stelle.

Alle critiche di Scalfarotto di non aver attuato politiche “abbastanza di sinistra”, Emiliano risponde: “Abbiamo sbloccato le assunzioni della sanità che, 15 anni fa, Fitto aveva bloccato. Il sistema sanitario pugliese era il penultimo in Italia per i livelli essenziali di assistenza. Ora siamo decimi. E la risposta che i nostri ospedali pubblici, i nostri medici, hanno saputo dare nell’emergenza Covid è stata fantastica. Abbiamo anticipato il Governo sul reddito di cittadinanza, introducendo il reddito di dignità. Prima del Covid l’economia pugliese è costantemente cresciuta. Abbiamo approvato una legge sulle lobby. Sanità pubblica, legalità, trasparenza. Il mio è il Governo più di sinistra d’Italia”.

“Su Tap pensavo, come d’altronde pensavano i 5 Stelle, e penso che l’approdo dovesse essere diverso - aggiunge -. Ho fatto la mia battaglia politica, l’ho persa. Per Ilva ho sempre pensato che la strada giusta fosse la decarbonizzazione: l’Ue e il governo Conte oggi hanno la mia stessa linea. Su Xylella, quando sono arrivato, l’ho trovata alle porte della provincia di Bari. E lì è rimasta. Mentre ristoreremo, come meritano, gli agricoltori salentini. In sintesi: se pensano di trovare un signor sì, hanno sbagliato. Dirò sempre come la penso. Ma sarò sempre leale. E lo dico anche ai 5 Stelle: la nostra coalizione è aperta a loro, prima o dopo le elezioni".

"Gori è una persona per bene e un grande sindaco - dice ancora -. Ma sbaglia: Zingaretti è il miglior segretario possibile, ha tranquillizzato una comunità, fermato la caduta e dato nuova linfa al partito. Non bisogna confondere chi esercita una leadership collettiva, che ascolta e non impone, come Nicola, con chi non ha leadership. Il nostro compito è governare bene. Non essere animali da talk show”.

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