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Energia: report, in 1° trimestre prezzi +320%, da rinnovabili soluzione a crisi

04 maggio 2022 | 11.38
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Nel primo trimestre i prezzi dell'energia hanno registrato un aumento del 320% rispetto al primo trimestre del 2021 (249.25 euro/MWh contro 59,31 euro/MWh), confermando la tendenza di forte crescita già evidenziata nell'ultimo trimestre 2021 quando il prezzo medio dell’energia (Pun sulla borsa elettrica italiana) ha toccato una media mensile a dicembre di 281,24 euro/MWh registrando una crescita del 420% rispetto a dicembre 2020 (54.04 euro/MWh). E' quanto emerge da un report di Falck Renewables Next Soultions.

I dati relativi al primo trimestre 2022 evidenziano la stessa tendenza al rialzo: il Pun nei tre mesi analizzati viene registrato rispettivamente a 224.5 euro/MWh, 211,7 euro/MWh e 308,2 euro/MWh presentando valori assolutamente fuori scala se rapportati allo stesso periodo del 2021, ma in linea con l’ultimo trimestre, segno che la guerra in Ucraina ha ulteriormente aggravato la crisi del gas iniziata lo scorso anno, contribuendo a rafforzare lo scenario inedito che vede il settore energetico caratterizzato da prezzi che hanno addirittura toccato un picco di 587,67 euro/MWh nella giornata dell'8 marzo.

La situazione dell’andamento dei prezzi dell’energia è influenzata anche dai cambiamenti climatici: il freddo tardivo, abbinato a un’eccezionale carenza di piogge hanno causato un taglio del 50% della produzione di energia da idroelettrico nel nostro Paese. Questa situazione è stata parzialmente compensata da una buona produzione di energia eolica nel Sud Italia favorita da un inverno molto ventoso. Le regioni meridionali, infatti, hanno beneficiato più di tutte dell'elevata ventosità, riportando nel mese di marzo sconti sul prezzo giornaliero dell’energia anche di 180 euro/MWh e 140 euro/MWh dovuti alla maggiore immissione in rete di energia rinnovabile.

Il settore delle energie rinnovabili, che oggi accusa procedure troppo complesse per uno sviluppo rapido in grado di incidere sulla crisi in atto, è in attesa degli affetti del Decreto Energia appena approvato, nel quale sono previste semplificazioni per gli iter autorizzativi necessari all’installazione di nuovi impianti e allo sblocco di oltre 60 GW in attesa di autorizzazione. Questa nuova potenza rinnovabile potrebbe far risparmiare all’Italia 15 miliardi di m3 di gas ogni anno, ovvero il 20% del gas importato, dando così una svolta ai costi in bolletta.

"I dati sono fondamentali per analizzare e programmare il futuro del nostro settore, e lo sono ancora di più in situazioni come quella attuale", spiega Luca Prosdocimi, Head of Trading di Falck Renewables Next Solutions. "Ecco perché da oltre due anni la nostra divisione fornisce a clienti e operatori un servizio di overview del mercato elettrico. Quest’ultimo report evidenzia in modo significativo l’escalation a cui i prezzi sono soggetti, con una visione che nello scenario attuale, purtroppo, non tenderà a migliorare".

"Il report rilasciato conferma senza dubbio che per svincolarci dalla dipendenza strategica ed economica del gas dobbiamo puntare sempre di più sulle rinnovabili. È quindi chiaro come il settore sia strategico per lo sviluppo energetico del Paese e, di conseguenza, abbiamo bisogno che le Istituzioni supportino la sua crescita", conclude Francesco Benvenuto, Head of Energy Management di Falck Renewables Next Solutions.

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