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Eni, 'Noi per la squadra': il nuovo modello di manager secondo Descalzi

31 luglio 2017 | 18.52
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Eni, 'Noi per la squadra': il nuovo modello di manager secondo Descalzi

Un grande incontro, il primo nella storia dell'Eni, per definire un nuovo modello di manager, fondato sulla collaborazione e la messa in comune delle competenze. Quello che l'amministratore delegato Claudio Descalzi ha voluto condividere con 1400 colleghi presenti al centro congressi La Nuvola e altri 4600 collegati via web. La sintesi è nella slide che utilizza per chiudere la sua analisi: promuoviamo la condivisione di obiettivi e strategie; favoriamo la collaborazione; coinvolgiamo le nostre persone; investiamo tempo per le nostre persone; diamo e chiediamo feed back; facciamo follow up; definiamo percorsi di sviluppo per le nostre persone; siamo consapevoli del nostro ruolo. Un nuovo approccio, quello firmato Descalzi, che secondo quanto risulta all'Adnkronos è stato fortemente apprezzato all'interno e all'esterno dell'azienda, oltre che tra i principali interlocutori istituzionali.

La sintesi presentata ai dirigenti Eni arriva al termine di un percorso di riorganizzazione del Cane a sei zampe che ha costruito una società integrata, superando la frammentazione in divisioni, e intensificato la comunicazione sulle strategie.

Il nuovo modello manageriale, spiega Descalzi nella sua presentazione, "nasce dall'organizzazione della competenze tipiche di Eni e nasce dalla mia volontà di usare un modello che sia l'opposto di quello che crea conflitti e competizione, che è deflagrante a medio lungo termine". L'obiettivo finale è quello di "creare valore nel lungo termine". Un obiettivo che non vuol dire perdere di vista i risultati immediati, come dimostra la semestrale appena approvata. "Dobbiamo correre per il profitto di oggi, avendo chiare le ricadute positive per la creazione di valore nel lungo termine", sintetizza l'Ad.

Descalzi entra anche nel merito, spiegando cosa intende per creazione di valore nel lungo termine. "Dobbiamo creare valore per le persone che lavorano in azienda", scandisce, facendo riferimento anche all'azione dell'Eni nel mondo: "andiamo a lavorare fuori casa, abbiamo 60 filiali all'estero, siamo in posti con culture diverse e andiamo a lavorare in un territorio che non appartiene a noi e la creazione di valore per quel territorio è importante".

Tornando a guardare all'interno dell'azienda, l'amministratore delegato evidenzia come "nessun business sia indipendente ma tutti siano correlati". E come la priorità sia mettere insieme "la sostenibilità sociale e ambientale delle nostre azioni, e la prospettive di lungo termine, con la solidità finanziaria dell'azienda".

E in questo quadro si inserisce l'azione dei manager. "E' un dovere conoscere il modello strategico, siete manager della società e non del vostro settore", dice, evidenziando come "la connessione di discipline altamente tecnologiche fanno nascere nuovi progetti e il futuro della società". In questo senso va letto il 'patto di team' che sintetizza la condotta da tenere, all'insegna della collaborazione. "La dialettica crea valore e le divergenze vanno risolte direttamente dai capi", spiega Descalzi, sostenendo che "l'apertura al cambiamento libera creatività e fiducia". Il manager, insiste, l'amministratore delegato di Eni, "deve essere un semplificatore, deve essere in grado di ottimizzare i percorsi".

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