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Eni: Scaroni, ben posizionati in rinegoziazione 'take or pay' con Russia

24 marzo 2014 | 11.42
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La crisi Russia - Ucraina, a seconda di come evolvera' la situazione, ''rafforza molto la nostra posizione negoziale'': ''ci sentiamo in ottima posizione'' nella rinegoziazione dei contratti 'take or pay' con la Russia. Ad affermarlo, in un'intervista al 'Financial Times', e' l'ad di Eni, Paolo Scaroni.

Per quanto riguarda le attivita' del gruppo petrolifero italiano in Russia, Scaroni ha evidenziato l'ottima tempistica della vendita, conclusa a gennaio, degli asset Arctic gas in Russia per quasi 3 miliardi di dollari: ''la vendita di Arctic Russia si è rivelata una mossa astuta, abbiamo avuto la giusta tempistica. Sarebbe stato molto diffcile realizzare un'operazione simile nel momento attuale: le compagnie russe sono molto caute ora con il loro cash''.

L'aumento delle tensioni in Ucraina, ha spiegato Scaroni, ''è stato uno dei tasselli della decisione'' di uscire dalla Russia. Altri elementi erano il fatto che ''la Russia è la Russia; non è la Svizzera'', considerazione importante quando si è dipendenti dalla Gazprom per il trasporto del gas dalla Siberia. A breve l'ad del gruppo petrolifero italiano si rechera' a Kiev per parlare dei nove blocchi a shale gas nel bacino Lviv in Ucraina, nei quali Eni ha acquisito una partecipazione. ''Sono preoccupato? No. Voglio esplorare? Sì'', dice Scaroni. Attività propedeutiche all'esplorazione di un blocco nel Mar Nero, al largo delle coste della Crimea, sono al momento ferme, ha spiegato Scaroni.

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