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Eni, utile in forte crescita

15 febbraio 2019 | 08.22
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Nel 2018 è stato di 4,22 mld (+25%)

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Eni chiude l'esercizio 2018 con utili in forte crescita. L’utile netto di competenza degli azionisti è stato di 4.226 milioni, in crescita del 25% rispetto al 2017 (3.374 milioni). L'utile operativo ammonta a 10 miliardi di euro circa ed è aumentato del 25%. "I risultati economici di Eni sono stati trainati dal miglioramento dello scenario energetico con le quotazioni del Brent aumentate dal 31% rispetto al 2017 a quota 71 dollari al barile, peraltro in un contesto di forte volatilità", spiega la società.

Il gruppo raggiunge un utile netto adjusted di 1,46 miliardi nel quarto trimestre (+55%), mentre l'utile operativo adjusted è di 2,99 miliardi, +49% rispetto al quarto trimestre 2017. Il dato porta l'utile operativo adjusted dell'intero esercizio a 11,24 miliardi, pressoché raddoppiato rispetto al 2017. I risultati sono trainati dal solido andamento del settore Exploration & Production, che nell'anno ha registrato un incremento dell’utile operativo di 5.676, "beneficiando dell’effetto positivo dello scenario e dell’aumento della produzione di idrocarburi con maggiore incidenza dei barili a più elevato profitto unitario", spiega Eni. L'utile netto del quarto trimestre è di circa 500 mln, e si riduce del 76% rispetto al quarto trimestre 2017, "che beneficiava della contabilizzazione di plusvalenze connesse all’implementazione del Dual Exploration Model con il closing delle cessioni del 40% del progetto Zohr e dell’interest del 25% nel permesso esplorativo in sviluppo di Area 4 in Mozambico con la rilevazione di plusvalenze nette di circa 2,7 miliardi". E' positiva la generazione di cassa, che va a 4,33 miliardi nel quarto trimestre 2018, in crescita del 5% rispetto al terzo trimestre 2018 nonostante la flessione del 10% del Brent. Gli investimenti netti del 2018 sono stati di 7,94 miliardi nel 2018 e l'indebitamento finanziario netto è sceso a 8,29 miliardi, in riduzione del 24% (2,63 miliardi) rispetto al 31 dicembre 2017, dopo aver pagato dividendi per 2,95 miliardi.

PRODUZIONE IDROCARBURI RECORD - La produzione di idrocarburi di Eni nel 2018 è stata di 1,851 milioni di boe/giorno, la media annua più elevata di sempre (1,872 milioni di boe/giorno nel quarto trimestre), in crescita del 2,5% rispetto al 2017 a prezzi costanti, e nonostante la penalizzazione dovuta alla minore domanda gas in alcuni Paesi. "La performance - spiega Eni - riflette il contributo dei ramp-up dei progetti del 2017 in particolare in Egitto, Indonesia, Angola, Congo e Ghana e degli start-up 2018, le maggiori produzioni di Kashagan, di Goliat e di Val d’Agri, nonché l’ingresso nei due Concession Agreement offshore in produzione di Lower Zakum (5%) e Umm Shaif/Nasr (10%) negli Emirati Arabi Uniti". La produzione di petrolio è stata di 887mila barili/giorno (897mila barili/giorno nel quarto trimestre 2018) contro gli 852mila del 2017. I ramp-up del periodo e l’ingresso nelle attività produttive degli Emirati Arabi Uniti sono stati parzialmente compensati dall’effetto prezzo e dal declino dei giacimenti maturi. La produzione di gas naturale è stata di 149 milioni di metri cubi/giorno (151 milioni di metri cubi/giorno nel quarto trimestre). Il contributo dei ramp-up/start-up è stato compensato dagli effetti degli eventi esogeni in alcuni Paesi.

L'ad di Eni, Claudio Descalzi, parla di risultati "ottimi". "Nel corso del 2018 abbiamo lavorato su due fronti: la continua ottimizzazione del portafoglio di business esistente e il suo potenziamento per il futuro, in linea con la strategia annunciata. I risultati, grazie anche al contributo di quanto fatto nel quarto trimestre, sono stati ottimi in entrambi i casi" sottolinea Descalzi. "Per quanto concerne il portafoglio esistente, abbiamo - dice - raddoppiato il risultato operativo ed il risultato netto in presenza di un prezzo Brent in euro cresciuto solo del 25% rispetto al 2017. La cassa operativa è cresciuta del 35% consentendo, dedotti gli investimenti rimasti sostanzialmente costanti a riprova della disciplina adottata, di coprire l’esborso per dividendi pari a 3 miliardi e di ridurre di importo pressoché uguale il debito netto, sceso a 8,3 miliardi". Sulla base di questi risultati, "proporrò al Consiglio di amministrazione del 15 marzo il pagamento di un dividendo pari a 0,83 euro per azione".

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