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Musica: Dindo, il mio Dvorak intimo e carico di pathos

28 novembre 2014 | 17.55
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Il musicista, che suona un Pietro Giacomo Rogeri del 1717, racconta il capolavoro del compositore ceco: "E' una pietra miliare della storia della musica con il quale ho un rapporto di intimità e pathos. In questo ho trovato un intesa con Jraj Valcuha, direttore con il quale collaboro per la prima volta proprio in questa occasione"

Enrico Dindo
Enrico Dindo

"E' il più grande concerto per violoncello della storia della musica, una pietra miliare, un punto di riferimento a 360 gradi. E pensare che a Dvorak non piaceva questo strumento, non lo considerava degno di un ruolo solista...". Così il violoncellista Enrico Dindo a proposito del Concerto per violoncello di Antonin Dvorak che sabato alle 18,00 (con repliche lunedì alle 20,30 e martedì alle 19,30) eseguirà, con l'Orchestra di Santa Cecilia diretta da Juraj Valcuha, nella Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica di Roma per la stagione sinfonica dell'Accademia. In programma anche l'ouverture della 'Sposa venduta' di Bedrich Smetana e 'Il mandarino miracoloso' di Bela Bartok.

"Con questo concerto - spiega Dindo - ho un rapporto di grande intimità e pathos, e in questo approccio ho trovato l'intesa con Valcuha, un direttore con il quale collaboro per la prima volta, nonostante sia sul podio dell'orchestra della mia città" (Valcuha è il direttore stabile dell'Orchestra Nazionale della Rai di Torino, ndr). Il concerto ha avuto una genesi molto travagliata: nato nell'ultimo periodo americano del compositore, è stato più volte rimaneggiato sull'onda delle sue vicissitudini personali.

"Mentre lavorava alla composizione - spiega Dindo - Dvorak ricevette la notizia che la cognata-amante era molto ammalata. Una volta rientrato in Boemia, la donna era già morta. Questo ha comportato alcuni rimaneggiamenti del concerto, con l'inserimento nel secondo movimento di un accenno a un lied molto amato dalla cognata. Quando si scrive musica, del resto, si cita la vita reale, e questo concerto non fa eccezione. Nell'eseguirlo è facile farsi trascinare e dimenticare che invece la struttura formale della composizione è classica e pulita, quasi beethoveniana. In questo - aggiunge - con Valcuha abbiamo trovato affiatamento fin da subito".

'Vicenda Opera di Roma sia apripista per riforma intero settore musicale'

Ottima anche l'intesa tra il violoncellista e l'Orchestra di Santa Cecilia che, afferma, "dal nostro primo incontro a oggi ha fatto passi da gigante con una qualità del suono sempre migliorata. E questo merito va riconosciuto anche a Pappano". E sottolinea: "Io vengo da un'orchestra, una cosa che tengo sempre presente e che credo si senta quando suono".

Dindo ha una formazione cameristica, 'I Solisti di Pavia', "nati nel 2001 e vivi grazie al contributo della Fondazione Banca del Monte di Lombardia che, nonostante il momento di crisi, non ci ha mai fatto mancare il suo sostegno. Si può risparmiare, ma bisogna capire dove", rimarca il musicista, il cui violoncello, un Pietro Giacomo Rogeri del 1717, era appartenuto a Gilberto Crepax, padre di Guido che in una storia a fumetti con Valentina protagonista, aveva raccontato il furto di un prezioso violoncello e il suo ritrovamento. "Ho parlato con la famiglia Crepax e da questa storia -dice Dindo - è nato uno spettacolo dal titolo 'Concerto per Valentina. Un violoncello a fumetti' con le musiche di J. Bosso", in scena il 21 dicembre al Teatro Fraschini di Pavia.

Dindo infine non si sottrae a un commento sulla vicenda del Teatro dell'Opera di Roma, che ha trovato l'accordo con i sindacati nei giorni scorsi, ritirando i licenziamenti di 180 lavoratori di coro e orchestra. "E' una brutta storia, che nasce molto tempo fa e della quale adesso vediamo i cocci che saltano per aria. C'è un grande dispiacere per le persone coinvolte - dice - ma una rivisitazione del settore va fatta. Speriamo che il Teatro dell'Opera faccia da apripista per una riforma di tutto il settore musicale, dai Conservatori alle fondazioni liriche, con l'auspicio di un futuro migliore", conclude.

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