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Enrico Montesano: "Ghini si candida? Allora mi candido anche io"

01 giugno 2020 | 14.40
LETTURA: 3 minuti

Enrico Montesano:

(di Ilaria Floris)

"Il mio collega Massimo Ghini si vuole candidare a sindaco di Roma? Ha perfettamente ragione, noi attori non siano da meno di tanti politici. E se siamo caduti così in basso forse noi attori siamo pure meglio. Quindi a questo punto, mi presento pure io. Faccio una bella lista civica e je dico 'A Massimo: daje, famo scapoli ammogliati, che vinca il migliore'". Scherzo, provocazione? "Ma guardi, scherzando e ridendo Pulcinella dice la verità: se a me mi sostengono, io la lista civica la faccio sul serio". Enrico Montesano sorprende e, commentando la provocazione del collega Massimo Ghini dei giorni scorsi, annuncia all'Adnkronos di non escludere una possibile candidatura a sindaco della Capitale.

"Abbiamo avuto un presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, grande attore, Melina Mercuri, ministro in Grecia per la Cultura, Gilberto Gil ministro per la cultura in Brasile. Ci sono dei casi di bravi attori, non è che se uno fa l'attore non possa fare la politica", dice Montesano. Che, facendosi più serio, mostra anche di avere le idee ben chiare su quali sono i temi caldi della città, e a cosa darebbe la priorità dovendo gestire la cosa pubblica della Capitale. "Il decoro è senz'altro la prima cosa -dice Montesano- sistemare le piazze. Basta vedere l'orrore che hanno fatto a Piazza San Silvestro: siamo specializzati per sperperare il denaro pubblico in opere orrende".

Ancora, per Montesano è fondamentale "liberare tutte le caditoie per non far allagare la città, e poi le buche. Sono molto pericolose, io sono un ciclista e vado anche in vespa, sono un 'due ruote' spesso anche a 'gambe' e non a motore - aggiunge- E poi abbiamo gli alberi che cadono, non sono potati da vent'anni. E gli alberi di Roma sono bellissimi".

Per l'indimenticabile interprete di 'Febbre da Cavallo' è imprescindibile "il rispetto dei monumenti. Liberarli da tutto il ciarpame dei venditori abusivi, sembra un suk, facciamo come a Parigi una zona con gli artisti, i caricaturisti, per carità io sono un difensore degli ambulanti storici di Roma, ma con regole precise. Capisco che i massimi sistemi si oppongano, ma come mi disse una volta il sindaco che mi 'sposò', Ugo Vetere: 'Io mi vergogno, perché questo è il salotto di Roma, è il biglietto da visita'".

Anche il tema dei rifiuti, per l'attore, è tra i più importanti. "Se ne parla da circa trent'anni, quarant'anni, che bisognerebbe fare dei termovalorizzatori -sottolinea- Non mi sembra una grande pensata di questi scienziati 'fare una buca e buttacce dentro la monnezza', poi la buca si riempie e tocca farne n'artra". E per concludere, per il grande attore romano "bisognerebbe educare questi cittadini. A Striscia fanno una lotta contro le cicche, ma ora bisogna farla anche contro guanti e mascherine. Insomma, ci vuole una grande lezione di civiltà".

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