A ferragosto saranno sospese le notifiche delle cartelle esattoriali, emesse da Equitalia. Lo afferma l'amministratore delegato di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, in audizione nella commissione Finanze, sulle tematiche connesse all’attività di riscossione coattiva. L'operazione già realizzata a natale 2015, spiega l'ad, ''sarà replicata anche nel periodo di ferragosto''; la sospensione delle operazioni da parte di Equitalia, spiega Ruffini, vuole essere un gesto d'attenzione nei confronti dei contribuenti.
Ma non solo. Per Ruffini, infatti, il contribuente ''ha il diritto di sapere perché qualcuno citofona un giorno a casa sua e gli dice: mi devi dare X''. Per questo Equitalia e l'Agenzia delle entrate stanno ''studiano un nuovo modello di cartelle, che siano più comprensibili''. Attualmente, spiega ancora l'ad, ''il punto di maggiore difficoltà'' per Equitalia è costituito dalla ''mancanza di elementi che consentano di rendere sufficientemente chiara la motivazione della pretesa creditoria''.
Insomma Equitalia ''sa di dover riscuotere una certa somma, ma spesso non sa con esattezza la motivazione sottesa alla richiesta di pagamento'', emessa da parte dell'ente creditore. La qualità delle informazioni che vengono fornite, infatti, ''è fortemente influenzata da elementi di criticità'', che si verificano soprattutto con enti impositori diversi dalle agenzie fiscali ed enti previdenziali.
''Informazioni e maggiori dettagli in ordine agli importi iscritti a ruolo, alle violazioni commesse, alla data e alle modalità con cui l'ente aveva in precedenza richiesto'' il pagamento, ''potrebbero facilitare l'adempimento del debitore e migliorare complessivamente il rapporto di fiducia dei cittadini nel sistema fiscale''.
Equitalia rappresenta il soggetto ''ultimo'' della pubblica amministrazione; il suo ruolo gli ''impone di fornire maggiori informazioni possibili'' al contribuente, in modo che possa avere ''la consapevolezza dei propri debiti'', senza avere ''la sensazione di essere accerchiato''. Chi riceve una cartella deve poter capire cosa gli viene chiesto, ''senza dover ricorrere a consulente per dover decifrare'' il documento. ''Abbiamo il dovere di dare le informazioni'' che il cittadino richiede, e le amministrazioni stanno lavorando prorio per fare in modo che il modello, nel futuro, ''sia maggiormente fruibile''.
La riforma che ha portato alla nascita di Equitalia - ha poi affermato Ruffini - e la gestione della riscossione dei debiti fiscali dai concessionari privati alla struttura pubblica, ha portato quasi a triplicare gli incassi: da 2,9 miliardi di euro a 8,2 miliardi. L'obiettivo è stato quindi ''puntualmente raggiunto''. Nel 2015 infatti, ricorda l'amministratore delegato, è stata raggiunta quota 8,2 miliardi, con un incremento dell'11,2% rispetto al 2014