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Turchia: Erdogan teme la polpetta avvelenata, assaggiatori a palazzo

03 marzo 2015 | 11.48
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Nel piatto e nel bicchiere del presidente solo pietanze e bevande accuratamente analizzate per escludere ogni sorta di contaminazione.

Recep Tayyip Erdogan (foto  - Iberpress)
Recep Tayyip Erdogan (foto - Iberpress)

Paura di un avvelenamento, 'vezzo' degli assaggiatori comune tra i dittatori di ogni epoca, ossessione per i cibi sani. Nel piatto del presidente turco Recep Tayyip Erdogan non finisce pietanza che non sia stata accuratamente analizzata per escludere ogni sorta di contaminazione. La cucina, si legge sul sito web del giornale turco Hurriyet, è "sotto stretto controllo da parte dello staff medico" del sultano e una 'unità di crisi', composta da cinque persone, è sempre in servizio nel faraonico palazzo presidenziale che da settimane è nel mirino delle polemiche, anche perché è costato più di 615 milioni di dollari.

Tutti i cibi e le pietanze vengono analizzati prima di essere serviti a Erdogan, ha confermato il suo medico personale, Cevdet Erdol, numero due ad Ankara del partito Akp al potere. I controlli, ha garantito, non si fermano dentro le mura del palazzo e la 'vigilanza' si rafforza nel caso di visite del presidente in Turchia e ovviamente anche all'estero. Per garantire la massima efficienza degli 'assaggiatori', ha annunciato Erdol, nel palazzo presidenziale verrà allestito un nuovo laboratorio di analisi degli alimenti sempre nell'ottica della 'sicurezza alimentare'.

"Abbiamo un team di emergenza che è operativo nel palazzo per 14 ore al giorno. Abbiamo definito un programma per l'alimentazione e la salute del presidente Erdogan. Tutto ciò che mangia e beve viene analizzato per escludere radiazioni, presenza di sostanze chimiche, metalli pesanti e batteri", ha spiegato Erdol, sottolineando come i cibi di Erdogan passino sotto la lente di laboratori di Ankara e Istanbul. E "sinora - ha concluso - non ci sono stati incidenti".

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