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Ernia: "In '68 (Till the end)' meno rabbia e più sorrisi"

04 aprile 2019 | 19.59
LETTURA: 4 minuti

Ernia:

di Antonella Nesi

"Questi nuovi brani sono divertenti e divertiti. C'è una maggiore leggerezza rispetto alla mia produzione precedente. Meno rabbia e più sorrisi. È stata come una vacanza tra il disco uscito a settembre e quello a cui ho cominciato a lavorare ieri, che sarà più duro". Ernia, all'anagrafe Matteo Professione, rapper e trapper classe 1993, parla all'Adnkronos dei sette brani inediti che arricchiscono '68 (till the end)', la speciale riedizione dell'album '68' (pubblicato a settembre), che esce domani.

"C'era la possibilità di fare questo repack e mi sembrava giusto dare del valore aggiunto, dell'altra musica a chi mi segue. Non solo un singolo di consolazione", aggiunge Matteo, il cui nome d'arte Ernia è nato sui banchi di scuola. "A scuola mi chiamavano tutti così, dopo che una compagna di classe che aveva l'ernia ombelicale mi aveva dato questo soprannome. Poi continuarono a chiamarmi così e quando ho iniziato a fare musica ho pensato che fosse un nome talmente assurdo che sarebbe rimasto impresso", racconta.

Tra i sette nuovi brani, ce ne sono tre arricchiti da featuring: da 'Certi Giorni' featuring Nitro a 'Il Mondo chico' featuring Lazza all’inaspettata collaborazione con Chadia Rodriguez nel brano 'Mr Bamboo'. "Chadia è totalmente diversa da me, i suoi pezzi sono quasi sboccati, e proprio per questo mi piaceva fare qualcosa che unisse i nostri stili", spiega Ernia. Musicalmente i sette nuovi brani sono molto diversi tra loro: si va dalle sfumature più clubbing di 'Phi' e dell'autocelebrativo 'Il mondo Chico' agli elementi più funny di 'Mr. Bamboo', a pezzi più intimi e riflessivi come 'Un sasso nella scarpa' (che parla di uno scenario post apocalittico tra Twitter e Instagram) e 'Certi giorni'.

Ernia rivendica di essere stato tra i primi in Italia ad intuire la svolta trap: "Quello che tutti stanno facendo ora, la trap, noi cominciammo a farla nel 2012 con il collettivo della Troupe D'Elite". Così come non si sottrae a confessare cosa gli piace e non gli piace della attuale scena hip hop: "Sento moltissime cose. Mi piace Guè Pequeno. Mi piace molto Sfera Ebbasta, che trovo sia stato messo alla gogna, ingiustamente allontanato da The Voice e usato come capro espiatorio. Le canne i figli dell'Italia se le facevano molto prima di ascoltare i brani di Sfera. Ed è anche una scusa per i genitori che non volendo ammettere che sulle canne dei figli devono lavorarci loro, se la risolvono accusando Sfera Ebbasta". Ma c'è anche qualcuno che non gli piace per niente: "Anastasio, il vincitore dell'ultimo 'X Factor', mi sembra il rapper per chi di rap non capisce niente. Il rapper di Famiglia Cristiana. Il rapper che piace al pubblico più adulto perché non dice le parolacce. Ma di che parliamo?", dice Ernia. Che a chi gli chiede se farebbe volentieri il giudice o il coach in un talent show risponde: "Certo. Perché no? Sarebbe un'esperienza nuova e interessante".

In questi giorni Ernia sarà impegnato nel '68 (Till the end) instore tour' che lo vedrà protagonista nelle principali città italiane per l’atteso incontro con i fan. Il primo appuntamento è per domani a Milano per proseguire il 6 aprile a Torino, il 7 aprile a Firenze, l’8 aprile a Roma, 9 aprile a Napoli e il 10 aprile a Bari. Il rapper lombardo sarà poi in tour per tutta l’estate tra festival, club e summer arena.

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