Con la minaccia dell'interruzione delle commesse lavorative, costringeva gli esponenti di società del subappalto della Sirti a dargli denaro o altre utilità. L'indagine è scaturita dalla denuncia di una delle vittime
I militari della Guardia di Finanza del Comando provinciale di Bari hanno sottoposto agli arresti domiciliari M.G., responsabile dell'area manutenzione ed evolutiva per la Puglia Nord, della Sirti Spa, società leader nel settore dell'ingegneria e dell'impiantistica di rete. L'accusa e' di estorsione.
Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale del capoluogo pugliese, su richiesta della Procura della Repubblica. L'indagine e' stata condotta dai militari del Nucleo di polizia tributaria.
Secondo quanto accertato dalle Fiamme Gialle, sarebbero diversi gli episodi estorsivi di cui l'uomo si sarebbe reso responsabile. Con lo stesso provvedimento il giudice ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca delle disponibilita' economiche di M.G. e del suo nucleo familiare che, stando agli accertamenti, sono risultate sproporzionate rispetto ai redditi acquisiti in modo legittimo.
L'indagine e' scaturita dalla denuncia di una delle vittime la quale ha infranto il muro di omerta' che, per lungo tempo, avrebbe caratterizzato il sistema illecito che M.G. avrebbe instaurato all'interno della Sirti di Bari ai danni di alcune imprese subappaltatrici.
Le fiamme gialle hanno utilizzato intercettazioni, hanno acquisito documenti e testimonianze e hanno svolto accertamenti bancari. E' emerso in particolare dall'inchiesta che M.G., con la minaccia di una contrazione o di una interruzione delle commesse lavorative, avrebbe costretto, in piu' occasioni, esponenti di societa' del subappalto della Sirti a versare denaro o a corrispondere altre utilita' in suo favore.
Il valore dei beni sequestrati (denaro, titoli, depositi, beni mobili e di lusso) ammonta complessivamente a 300 mila euro.