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Estradato in Italia dal Sudan boss del traffico di migranti

08 giugno 2016 | 07.42
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Uno dei più importanti capi delle organizzazioni criminali dedite al traffico di migranti, Mered Yehdego Medhane, 35 anni, di nazionalità eritrea, è stato estradato in Italia dalla Repubblica del Sudan, dove era stato arrestato lo scorso 24 maggio. Mered è accusato di essere il capo e promotore di uno dei gruppi criminali di maggiore importanza tra quelli operanti tra il Centro Africa e la Libia dedito al traffico di migranti attraverso il deserto sahariano, prima, ed il Mar Mediterraneo, poi.

Le indagini condotte dalla Procura di Palermo, sfociate nelle operazioni Glauco e Glauco 2, avevano messo in luce "il ruolo di primaria importanza dii Mered nel traffico di esseri umani, ottenendo nei suoi confronti numerosi elementi di prova". In particolare, Mered "è stato oggetto di costante attività investigativa che ne ha confermato lo spessore criminale, la sua incessante attività nell’organizzazione di “viaggi” via mare verso le coste siciliane, il coordinamento da lui eseguito personalmente con i trafficanti responsabili della “rotta terrestre” africana ed i contatti diretti con i complici operanti in Europa (in particolare nei Paesi Bassi ed in Scandinavia), gli enormi profitti derivanti da tale attività criminale e le assolute condizioni di disprezzo della vita umana delle vittime del traffico con cui sono state realizzate tali condotte criminali", come spiegano gli inquirenti.

Durante l’attività d’intercettazione i telefoni monitorati si sono spostati continuamente tra la Libia, il Sudan, l’Etiopia, l’Eritrea e gli Emirati Arabi e in numerosi paesi europei, "a riprova della dimensione transnazionale del fenomeno criminoso - dicono gli investigatori - Le indagini hanno condotto, in data 24 aprile 2015, alla emissione di 24 mandati di arresto. Mered, rimasto latitante, è stato poi raggiunto da un mandato di arresto internazionale, a seguito dell’ordinanza emessa dall’Autorità Giudiziaria di Palermo. Stante il ruolo apicale svolto da Mered, anche dopo l’arresto di numerosi componenti della organizzazione operante sul territorio europeo, è iniziata un’incessante attività di ricerca dell'uomo, realizzata con una quotidiana collaborazione tra la Procura della Repubblica di Palermo, la Polizia di Stato Italiana (Squadra Mobile di Palermo e Servizio Centrale Operativo), con il supporto di altri Paesi europei".

In particolare, la National Crime Agency Britannica è riuscita a sviluppare relazioni sia di tipo strategico che operativo con le Autorità Sudanesi, grazie al suo ampio network di rapporti internazionali. Ufficiali di Polizia della Nca, e in particolare della Task force contro il favoreggiamento della immigrazione, costituita nell’ambito del Progetto Invigor, sono riusciti a localizzare il latitante fino ad un indirizzo nel quartiere di El Diem a Khartoum.

L’arresto, eseguito dalle autorità del Sudan, è stato reso possibile proprio grazie ad una così intensa opera di cooperazione internazionale coordinata dalla Procura di Palermo, Autorità Giudiziaria che aveva emesso il primo fermo di indiziato di delitto nei confronti del trafficante di uomini. Dopo la decisione sull’estradizione da parte delle Autorità Sudanesi, Mered è stato trasferito in Italia dove si trova attualmente in stato di arresto, in attesa del processo per i reati di cui è accusato e per i quali è stata già formulata richiesta di rinvio a giudizio.

"La sinergia e la stretta cooperazione tra tutte le Autorità Giudiziarie e di Polizia dei Paesi sopra citati, nonché tra il Ministero della Giustizia Italiano e quello Sudanese e con il Ministero dell’Interno Italiano, sono stati essenziali per il successo della operazione che costituisce una svolta fondamentale nel contrasto al traffico di esseri umani", dicono dalla Procura.

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