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Eternit bis, resta l'accusa di omicidio colposo

14 dicembre 2017 | 13.31
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La Cassazione ha dichiarato l'inammissibilità dei ricorsi del pg e del pm di Torino contro lo spacchettamento dei processi per la morte di 258 persone a causa dell'amianto Eternit. L’azione penale prosegue per l’ipotesi di omicidio colposo a carico dell’ex amministratore dell’Eternit, Stephan Schmidheiny, e non per omicidio volontario.

“Non abbiamo ancora la motivazione ma presumo che la Corte abbia accolto la tesi del procuratore generale presso la Suprema Corte di Cassazione che ha ritenuto che nei due ricorsi, sia del procuratore della Repubblica di Torino che del procuratore generale della Corte di Appello di Torino, ci fossero degli errori e lacune di carattere tecnico redazionale" dice all’Adnkronos l'avvocato Ezio Bonanni, legale di parte civile nel procedimento e presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto.

“Secondo me i due ricorsi erano ben articolati e motivati - prosegue l'avvocato - anche perché redatti da due alti magistrati della pubblica accusa. Purtroppo ancora una volta una decisione della Cassazione favorevole all’ex titolare dell’Eternit e negativa per le vittime. Il nostro impegno continua perché il 19 dicembre il processo prosegue presso il tribunale di Torino per il reato di omicidio colposo e in quella sede ci costituiremo parte civile nell’interesse degli eredi del signor Giulio Testore, uno dei pochi casi non ancora prescritti. Manteniamo comunque la fiducia nella giustizia”.

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