Il cantante simbolo dell'etnia Oromo è stato ucciso lunedì notte da colpi d'arma da fuoco sparati da sconosciuti
Almeno 50 persone sono rimaste uccise in proteste scatenate in Etiopia dall'omicidio di Hachalu Hundessa, cantante simbolo dell'etnia Oromo. E' quanto hanno riferito autorità locali alla Bbc, mentre nel paese è stato chiuso Internet. La polizia ha arrestato 35 persone durante la protesta, fra cui Jawar Mohammed, importante esponente politico Oromo.
I 50 morti si riferiscono alle proteste di ieri nella regione della capitale, Addis Abeba, e nella vicina Oromia. Secondo diverse testimonianze riportate dal Washington post, le tensioni sono proseguite anche oggi. Moti Hundessa, cugino del cantante, ha riferito che le forze di sicurezza hanno tentato di rimuovere il corpo dell'ucciso dalla sua casa di Ambo, a ovest della capitale. Ne è nato uno scontro, con sei morti, fra cui uno zio di Hundessa. il direttore dell'ospedale di Ambo riferisce del ricovero di diversi feriti da armi da fuoco. Diverse strade dell'Oromia sono bloccate da manifestanti che scandiscono slogan contro il governo e il presidente Abiy Ahmed.
Hachalu Hundessa, 34 anni, è stato ucciso lunedì notte da colpi d'arma da fuoco sparati da sconosciuti. Le sue canzoni sui diritti del popolo Oromo, tenuto ai margini del potere malgrado sia il maggior gruppo etnico dell'Etiopia, erano stati la colonna sonora delle proteste che hanno provocato la caduta del governo di Hailemariam Desalegn nel 2018. Il nuovo primo ministro Abiy Ahmed, di etnia Oromo, ha inaugurato una stagione di riforme e dialogo interetnico e siglato la pace con l'Eritrea, che gli è valsa il premio Nobel. Ma Ahmed deve combattere con molti ostacoli per cambiare il paese africano e lo scontento ha ripreso a crescere fra gli Oromo.
L'uccisione di Hachalu Hundessa "è un atto commesso e ispirato da nemici interni e stranieri per destabilizzare la nostra pace e impedirci di realizzare quello che abbiamo iniziato a fare", ha detto ieri Ahmed. L'omicidio si svolge nel contesto delle tensioni politiche per il rinvio sine die delle elezioni politiche di fine agosto, a causa dell'emergenza coronavirus.
