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Eurostat, l’Italia spende ancora troppo poco per le famiglie

06 dicembre 2022 | 13.11
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Sotto la media UE la spesa pubblica a sostegno delle famiglie con figli

Eurostat, l’Italia spende ancora troppo poco per le famiglie

Il welfare italiano negli ultimi anni non è intervenuto a sufficienza nel sostegno alle famiglie. Osservando i dati Eurostat, la spesa pubblica per famiglia e figli in Italia era pari all’1,1% del Pil (circa 20 miliardi, o 336 euro per abitante) nel 2019. Gli unici due paesi ad aver speso meno sono Cipro (1% del Pil) e Malta (0,8%).

Nel 2020 la situazione è lievemente migliorata ma il gap resta profondo: mentre la spesa pubblica media per famiglia/figli in Europa è stata del 2,5% del Pil, l’Italia, con una spesa che si è attestata fra l’1,2 e l’1,3% del Pil, è risultata il secondo paese con la minor spesa, al pari con l’Irlanda; sotto di noi solo Malta.

Come nella maggior parte dei paesi europei, ad eccezione di Danimarca, Finlandia Svezia e Spagna, la spesa in Italia si concentra sui benefici in denaro. A fronte di 20,7 miliardi di euro di spesa complessiva, 17,2 sono benefici in denaro (cioè una spesa pari all’1% di Pil) e 3,53 benefici in beni e servizi (lo 0,2% di Pil).

La situazione è migliorata con la principale riforma del sostegno alle famiglie con figli negli ultimi anni: quella dell’assegno unico universale, che ha aggiunto risorse per 6 miliardi. La spesa attuale, dunque, è all’incirca dell’1,4% del Pil (circa 433 euro pro capite). Per quanto riguarda l’Unione europea, invece, la spesa è in media pari al 2,3% del Pil (2,2% nell’Eurozona). Anche in termini pro capite, il valore europeo è molto superiore: 705 euro.

La riforma dell’assegno unico universale rafforza i benefici in denaro, razionalizzando il complesso sistema precedente che si componeva di: premio alla nascita, fondo natalità, detrazioni IRPEF per i figli a carico minori di 21 anni, assegni per nuclei familiari (ANF) e per famiglie numerose.

Per il 2022, si stima un incremento della spesa pubblica per famiglia/figli, finanziata sia con l’eliminazione per 10 mesi di detrazioni IRPEF per figli a carico, abrogate da marzo 2022, sia con nuove risorse aggiuntive per 6,6 miliardi.

L’Italia si avvicinerebbe alla media europea nella spesa pubblica per famiglia/figli, arrivando all’1,9% del Pil nel 2022. Con l’assegno unico a pieno regime a partire dal 2023, la spesa complessiva per famiglia e figli arriverà al 2% del Pil. In particolare, lo stanziamento per benefici in denaro salirà all’1,8% del Pil, cioè 0,2 punti percentuali in più rispetto alla media europea per quanto riguarda i soli benefici in denaro.

Un modo per aumentare le risorse alla famiglia potrebbe essere quello di trasferire fondi da una voce di spesa pubblica all’altra, per esempio riducendo la spesa pensionistica, che in Italia è pari al 16,5% del Pil (4,1 punti percentuali superiore alla media dell’Unione europea, 5,4 punti percentuali superiore alla Germania, che ha caratteristiche demografiche simili alle nostre).

Tutto ciò richiede un intervento complessivo nell’ambito delle politiche di welfare, andando a ridefinire quindi l’intero impianto della spesa pubblica, allineandola a quelle che sono le best practice europee in termini di protezione sociale.

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