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Eurovision, Montinaro: 'Il mio sole splende su un doppio stage come una piazza monumentale italiana'

25 marzo 2022 | 17.13
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La scenografa all'Adnkronos: ''E' uno spazio di condivisione e accoglienza come l'Italia''

Eurovision, Montinaro: 'Il mio sole splende su un doppio stage come una piazza monumentale italiana'

Il palco che ospiterà l'Eurovision 2022 ''rappresenta l'Italia come una piazza monumentale con il sole che muove le acque''. E' quanto racconta all'Adnkronos l'artista multimediale e stage designer Francesca Montinaro che ha ideato e costruito la scenografia della 66esima edizione dell'Eurovision Songs Contest, di cui la Rai è Host Broadcaster. ''Un sole su un palco - spiega - significa voler rappresentare la bellezza che verrà, l’alba di un nuovo bellissimo futuro''. Il palcoscenico sopraelevato sarà contornato da una cascata di acqua, ''che rappresenta l’identità fisica e geografica del nostro paese - spiega l'artista - perché è il mare, il Mediterraneo, che ha fatto del nostro paese quell’incredibile incrocio di culture e creatività''. Un palco quindi ''che rappresenta la nostra attitudine ad accogliere'', aggiunge. Il palco, racconta la Montinaro, rappresenta "la bellezza monumentale delle piazze italiane, quella bellezza - dice - che il Covid ci ha mostrato: un'Italia che eravamo disabituati a vedere, piazze di cui avevamo perso l’aspetto monumentale e spettacolare imbavagliate dal traffico e dalla gente. Quando nel brief di gara mi hanno chiesto di parlare della bellezza italiana ho pensato che era impossibile scegliere cosa la rappresentasse - spiega - La bellezza del nostro paese è complessa, è frutto di una cultura stratificata, millenaria. L'Italia è un paese dalle sfaccettature infinite che vanno dalla pittura all’architettura, dalla scienza all’arte culinaria. l’Italia che ho rappresentato sono gli italiani e la loro attitudine alla creatività".

''Quando ho realizzato la scenografia di Sanremo 2019 - ricorda la Montinaro - dissi che avevo finalmente realizzato la scena invisibile perché la scena era lo spazio, un campo di azione in cui si muovevano luci e scenografia all’unisono riempiendo il vuoto. Mentre nella mia prima scenografia sanremese - ricorda - portai l’incuria della bellezza italiana, mi dissi: 'Se Sanremo è lo specchio d’Italia quello che si specchia è logoro'. Tornando allo spazio, per la scenografo, se viviamo in una comunità significa che viviamo in uno spazio condiviso. Quindi parlare di spazio è molto importante perché significa che noi ci muoviamo in relazione agli altri e al luogo. Nella scenografia che ho ideato per l'Eurovision - prosegue - ho portato metaforicamente l’Italia costruendo un palco circondato dall’acqua dove c’è un sole cinetico che si riconfigura. Anche questa volta quindi ho voluto creare uno spazio che si riempie, che si svuota e che si muove: è lo spazio della condivisone, dello spettacolo, della musica che unisce, è lo spazio dell’abbraccio''.

''I l mio lavoro - sottolinea la famosa scenografa - si contraddistingue dal progettare un’identità per i luoghi e lo spazio. Le mie scene non sono mai un fondale ma spazio significante. Ad accogliere le 40 delegazioni che saliranno sul palco del PalaOlimpico di Torino ci sarà un favoloso giardino all’italiana che funge da lounge con salotti nascosti tra le siepi tutte rigorosamente di piante 'vere che arrivano dalla Toscana' - tiene a sottolineare la Montinaro - Oltre a falegnami e fabbri avremo anche giardinieri nel cantiere Eurovision 2022. L’Eurovison a differenza di Sanremo - prosegue la Montinaro - presenta canzoni che sono già famose perciò questi team europei saranno ospitati in questi salotti dedicati dove aspetteranno di cantare e dove seguiranno le votazioni. I giardini saranno tutti uguali nella logica di mettere tutti gli artisti sullo stesso piano. La scenografia dell'Eurovision è una macchina meravigliosa - dice entusiasta - ho lavorato con persone di altissimo profilo, abbiamo avuto tutti i mezzi possibili, certo il Covid ha creato non pochi problemi perché approvvigionarsi di materiali oggi è molto complicato. Quando abbiamo vinto la gara internazionale a fine ottobre per la quale ci hanno dato solo 10 giorni per ideare il progetto di concept design, pochissimo tempo ma la sfida era grande, è stato faticoso ma ne è valsa la pena''.

''Tutto è possibile se si lavora con gente capace e il mio team è formato da persone meravigliose e bravissime che collaborano con me nel mio atelier a Roma da anni - continua - abbiamo inoltre due registi di talento:  Duccio Forzano e Cristian Biondani. Con Biondani ho inventato 'Le invasioni Barbariche' perciò siamo legati da un sogno e con Duccio abbiamo ideato due Festival di Sanremo e molto altro. All'inizio ero un po' preoccupata perché, avendo due personalità opposte, pensavo che sarebbe stato difficile farli lavorare insieme. Invece, grazie all’intuizione di Claudio Fasulo che è il responsabile di tutta la macchina ESC per la Rai, è andata benissimo perché mettere assieme due persone così diverse ma così capaci ha prodotto scintille di creatività potenti'', conclude la scenografa.

(di Alisa Toaff)

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