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Evergrande, Sisci: "Nuova Lehman Brothers? No, ma effetto sfiducia generalizzato forse"

21 settembre 2021 | 15.04
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(foto Afp)
(foto Afp)

Evergrande, la nuova Lehman Brothers cinese? Il gruppo immobiliare cinese si avvicina al default. Ma "il sistema finanziario cinese non è direttamente collegato al sistema mondiale. Non ci può essere un fuga di capitali da Evergrande. Non possono scappare dalla Cina per una serie di barriere commerciali e anche finanziarie", dice all'Adnkronos il sinologo Francesco Sisci, professore di geopolitica alla Luiss, che esclude un "effetto Lehman Brothers diretto", un ripetersi della storia del 2008, e parla invece dei rischi di un "effetto di sfiducia generalizzato", dell' 'assenza' del governo di Pechino.

Il problema, osserva, è che di fronte al rischio crack del colosso cinese "il governo non è ancora intervenuto, non ha detto niente e non si sa se e quando interverrà". Una situazione che, secondo Sisci, "può diventare preoccupante". Questo, prosegue, "non crea una fuga di investimenti dalla Cina, ma una sfiducia progressiva e generalizzata sulle azioni cinesi, sulle aziende cinesi".

E le ripercussioni rischiano di essere "gravi" perché non c'è in ballo solo "l'immagine" dal momento che, continua Sisci, "la Cina ha decine di aziende quotate fuori, da New York a Londra, ma anche a Hong Kong" e "se si diffondesse un dubbio sull'azione del governo cinese naturalmente questo avrebbe un effetto generalizzato su tutte le aziende cinesi quotate all'estero".

Finora, prosegue il sinologo, "il governo cinese non è intervenuto perché è estremamente complicato". Sisci parla di quello che è un problema "più generale del mercato immobiliare cinese". Un "mercato molto opaco dove - continua - il potere dei governi locali, delle banche locali prevale sull'ordine del mercato, sugli acquisti effettivi compiuti dalla classe media". E, conclude, "intervenire in un mercato così distorto non è facile"..

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