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Ex Ilva, Di Maio serra ranghi: "Linea su Mittal non cambia"

08 novembre 2019 | 19.51
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E avverte il Pd sullo scudo: "Problema per governo se dem presentano emendamento"

(AFP) - AFP
(AFP) - AFP

di Antonio Atte -
Nuova giornata di riunioni in casa 5 Stelle. E ancora una volta è il tema dell' ex Ilva al centro delle preoccupazioni dei vertici pentastellati. In mattinata il leader del M5S Luigi Di Maio incontra i direttivi di Camera e Senato. L'obiettivo è preservare il polo siderurgico di Taranto e mettere al sicuro i posti di lavoro per poi, nel futuro, puntare alla riconversione dello stabilimento.

Nel corso della riunione vengono analizzati vari scenari e si tocca anche il tema della nazionalizzazione dello stabilimento gestito da Arcerlor Mittal: Di Maio, a quanto apprende l'Adnkronos da fonti presenti alla riunione, avrebbe fatto presenti le difficoltà che conducono a questa ipotesi, alla luce delle possibili obiezioni che arriverebbero dall'Unione europea in materia di aiuti di Stato. Durante l'incontro c'è anche il tempo per parlare del capitolo regionali. A breve, forse mercoledì, Di Maio vedrà nuovamente gli eletti di Calabria ed Emilia Romagna per fare il punto.

Nel pomeriggio, in un appartamento nel centro di Roma, il faccia a faccia tra il titolare della Farnesina e alcuni membri dello 'stato maggiore' del Movimento: presenti Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro, Vincenzo Spadafora, Stefano Patuanelli. "E' stato un momento di coordinamento tra i principali ministri che stanno seguendo le varie questioni", spiega Di Maio, per il quale "la linea su Mittal non cambia". Poi il messaggio rivolto gli alleati di governo del Pd: "Se presentano un emendamento" per ripristinare lo scudo a Mittal "è un problema per il governo".

All'interno della truppa parlamentare grillina però non tutti la pensano allo stesso modo sull'immunità. "Non voteremo mai una cosa del genere", mette in chiaro il deputato tarantino Giovanni Vianello. Gli fanno eco Gianpaolo Cassese ("l'Italia non si ricatta") e la deputata Doriana Sarli ("lo scudo è incostituzionale, se torna in Aula non lo votiamo"). Ma il parlamentare pugliese Nunzio Angiola non è dello stesso avviso: "Il vero problema è di tipo prettamente industriale e, quindi, aziendale. Se lo scudo fosse il problema, ritengo debba essere reintrodotto immediatamente".

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