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Ex Ilva, Riesame si riserva su altoforno 2

30 dicembre 2019 | 18.14
LETTURA: 2 minuti

Decisione entro il 7 gennaio

(Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA
(Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA

E' durata un'ora e mezza l'udienza del tribunale del Riesame di Taranto, che ha esaminato l'appello presentato dai legali di Ilva in amministrazione straordinaria contro la decisione del giudice monocratico, Francesco Maccagnano, di respingere la richiesta di proroga per un anno della facoltà d'uso dell'altoforno 2 dello stabilimento siderurgico del capoluogo jonico. I legali di Ilva in amministrazione straordinaria, gli avvocati Angelo Loreto e Filippo Dinacci, hanno esposto le ragioni del ricorso.

La Procura della Repubblica di Taranto ha richiamato il parere positivo al ricorso, seppure con alcune indicazioni, già espresso davanti al giudice monocratico. Il collegio del Riesame, presieduto dal presidente della prima sezione Giuseppe Licci, si è riservato la decisione. Per la sentenza non ci sono termini di scadenza perentori. Potrebbe arrivare in qualsiasi momento. E’ presumibile che giunga non prima della fine della settimana in corso. Le procedure di spegnimento dell'altoforno sono formalmente iniziate, anche se le operazioni cruciali, secondo il cronoprogramma stabilito dal custode giudiziario Barbara Valenzano, dovrebbero prendere il via a partire dal 7 gennaio. Si è quindi in tempo per evitare lo stop. L'impianto venne sequestrato in seguito alla morte dell'operaio Alessandro Morricella avvenuta nel giugno del 2015 dopo che lo stesso venne investito da una colata di ghisa incandescente.

La proroga serve ad adeguare l'altoforno 2, fondamentale per il funzionamento dell'area a caldo e dell'intera fabbrica, a nuove tecnologie così come era stato prescritto in passato dallo stesso Tribunale del Riesame di Taranto. Il sequestro preventivo effettuato nel 2015 a seguito della morte dell'operaio venne sospeso dopo l'entrata in vigore di un decreto legge del governo, a condizione che venissero rispettate alcune prescrizioni per l'adeguamento dell'impianto. Ne sono state rispettate solo due su sette. La Procura, nel suo parere, ha indicato alcuni accorgimenti da seguire medio tempore e con scadenza anticipata rispetto ai tempi prospettati dalla struttura commissariale (un anno).

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