cerca CERCA
Martedì 23 Aprile 2024
Aggiornato: 13:01
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Expo: ecosistemi italiani riconosciuti Unesco protagonisti a Parco Biodiversità

21 giugno 2015 | 11.11
LETTURA: 4 minuti

Expo: ecosistemi italiani riconosciuti Unesco protagonisti a Parco Biodiversità

Il rapporto uomo-natura, le tipicità dei territori e la valorizzazione dei modelli di produzione nell'agricoltura, nella pesca e nell'enogastronomia. Sono gli elementi che hanno permesso ai tre parchi dell'Appennino Tosco Emiliano, del Delta del Po e delle Alpi Ledrensi e Judicaria di ottenere il riconoscimento mondiale dell’Unesco Mab-Man and Biosfere e dei quali si è parlato oggi a Expo 2015, nel corso di 'Beyond food sustainability', un convegno organizzato dal Ministero dell'Ambiente al Parco della Biodiversità. Un incontro che ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti delle aree considerate modelli di eccellenza in Italia e all'estero per la gestione del territorio in chiave di sostenibilità.

"Oggi - spiega Barbara Degani, sottosegretario all'Ambiente con delega a Expo - celebriamo l'ottimo risultato conseguito 15 giorni fa a Parigi, con il riconoscimento Unesco per tre territori della nostra bellissima penisola, che vanno a unirsi agli altri dieci già riconosciuti in Italia". Un risultato di grande importanza per l’ambiente, ma anche per la cultura, l’agricoltura e le produzioni di qualità "che rappresentano la ricchezza di questi nostri territori", che permette alle tre realtà di "entrare a far parte di una rete internazionale, oltre che a un circuito di discussione e conoscenza, che molto spesso si collega con il turismo sostenibile".

Si parla dunque di mobilità e di convivenza sostenibile e di valorizzazione di prodotti, anche se "l'elemento fondamentale è rappresentato dal cambiamento culturale che è in corso e del quale anche Papa Francesco ha parlato nella sua ultima enciclica, il rapporto uomo-natura". Un binomio strettamente legato all'ambiente, che dimostra che l'intervento dell'uomo sulla natura non provoca necessariamente effetti distruttivi.

"L'uomo - sottolinea Degani - trasforma con la sua presenza e il suo lavoro, con il suo prendersi cura del territorio, l'ambiente, trasformandone profondamente la natura. Ne è un esempio il Delta del Po, dove la trasformazione dell'uomo ha permesso l'esistenza di aree umide molto importanti e dove, nello stesso tempo, vengono svolte attività, in prevalenza quella agricola, ma anche di pesca, che sono fondamentali tanto per la sopravvivenza della popolazione, quanto della tipicità del luogo".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza