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Expo, indagato per corruzione un altro manager. Pisapia: ''Acerbo faccia un passo indietro''

17 settembre 2014 | 14.46
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L'accusa della Procura di Milano: l'attuale responsabile di 'Padiglione Italia' Antonio Acerbo favorì l'imprenditore Maltauro, già agli arresti per l'indagine sulla 'cupola', per gli appalti del progetto 'Vie d'Acqua'. Il ministro Lupi: ''Indagini facciano il loro corso, noi andiamo avanti''. Maroni: ''Cantone farà quel che si deve''

Un cantiere dell'Expo (FB/Expo)
Un cantiere dell'Expo (FB/Expo)

Nuova bufera giudiziaria per l'Expo 2015. Dopo lo scandalo della 'cupola degli appalti', che ha portato all'arresto del manager Angelo Paris dell'imprenditore Enrico Maltauro e di quattro politici, oggi la Procura di Milano ha indagato per corruzione e turbativa d'asta il commissario delegato Antonio Acerbo. Attuale commissario delegato delle opere infrastrutturali Expo e responsabile del progetto 'Padiglione Italia', Acerbo è accusato di aver favorito l'imprenditore Maltauro per gli appalti del progetto 'Vie d'Acqua'.

PISAPIA - Davanti al nuovo colpo giudiziario, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia non esita a chiedere ad Acerbo ''un passo indietro'' ''per il bene di Expo''. "Da garantista - dice Pisapia - sono consapevole che siamo di fronte ad un avviso di garanzia, non a un arresto o una condanna". Tuttavia, "resta l'esigenza di salvaguardare la reputazione del nostro Paese, di Milano e di Expo. Ed è per questo che Acerbo per primo dovrebbe scegliere di fare un passo indietro".

MINISTRO LUPI - "Su Expo il presidente Cantone è operativo a pieno titolo e ha tutti gli strumenti e tutti i poteri, insieme con il commissario Sala, per mantenere il corso dei lavori", ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, a margine della seconda giornata del Consiglio informale dei ministri dell'Ue a Milano. "Le indagini facciano il loro corso ma contemporaneamente abbiamo messo in essere tutti gli strumenti perché gli obiettivi che a noi interessano, cioè quello di realizzare le opere e di farlo nei tempi certi possa accadere. Da questo punto di vista ognuno farà la sua parte: la magistratura prosegue le sue indagini e noi andiamo avanti".

MARONI - Cautela dal Governatore della Lombardia Roberto Maroni. ''Vediamo quali saranno gli sviluppi. Non posso aggiungere altro, perché non ho nemmeno visto gli atti", ha affermato Maroni. "È una vicenda - ha precisato il Governatore - che riguarda la società Expo spa, non la Regione Lombardia. C'è il dottor Cantone che presidia e farà quanto si deve fare".

INCHIESTA - Sotto i riflettori dei pm milanesi è finito il progetto 'Vie d'Acqua' che sarà realizzato per l'Esposizione universale. Su mandato dei pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio, la Guardia di Finanza ha eseguito alcune perquisizioni ''nei luoghi nella disponibilità dell'indagato''. Nell'ambito dell'inchiesta sono stati acquisiti atti e documenti, relativi al 'Progetto Via delle Acque', presso Expo e Metropolitana Milanese.

Secondo l'accusa Acerbo, all'epoca dei fatti presidente della commissione aggiudicatrice degli appalti sulle Vie d'acqua legati a Expo, avrebbe favorito l'imprenditore Enrico Maltauro, arrestato nel maggio scorso. Nelle sue dichiarazioni, rese più volte davanti agli inquirenti, Maltauro avrebbe rivelato il ruolo di Acerbo su appalti che per quanto riguarda le opere relative alle Vie d'acqua che avrebbero un valore di circa 100 milioni di euro. Nel nuovo filone dell'indagine, oltre ad Acerbo, figurano altri indagati.

Acerbo solo pochi giorni fa aveva consegnato un cronoprogramma per permettere l'attivazione dell'Albero della Vita in tempo utile per l'apertura dell'Expo.

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