"Sala deve andare in Procura a chiarire la sua posizione quanto prima, io sono convinto che lui abbia tutti i motivi per difendersi. Io sono garantista, sono convinto che le persone che non sono condannate sono innocenti, ha avuto semplicemente un avviso di garanzia". Così Stefano Parisi, avversario di Giuseppe Sala nella corsa alla poltrona di Palazzo Marino, interviene sulla decisione del primo cittadino di Milano di auto sospendersi perché coinvolto in un'inchiesta su Expo.
"La procura - aggiunge Parisi - deve essere libera di indagare senza dover avere il ricatto di una città che non ha più il sindaco. Se invece lui dovesse pensare che la sua situazione è molto più grave si deve dimettersi, l'autosospensione è un istituto che non c'è nel nostro ordinamento. I milanesi hanno votato Sala e lui si deve assumere le sue responsabilità" perché "c'è una città da gestire per al quale lui è stato eletto". Per Parisi la reazione di Sala è "isterica, sbagliata, non è una reazione serena" e per questo "deve tornare immediatamente nelle sue funzioni", sottolinea.
"E una reazione sbagliata che chiunque tocca l'Expo vuol buttare fango sul passato. Sala deve chiarire la sua situazione, penso che lui abbia il dovere di chiarire tutto e soprattutto deve tornare a fare il sindaco perché i milanesi lo hanno votato per questo", conclude Parisi.