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Agroalimentare: export Dop e Igp cresce e apre a nuovi mercati

10 marzo 2016 | 17.49
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Agroalimentare: export Dop e Igp cresce e apre a nuovi mercati

L'export dell'agroalimentare di qualità cresce e apre a nuovi mercati, rendendo di fatto necessario un intervento compatto a difesa delle produzioni certificate che rappresentano l'eccellenza del Made in Italy a tavola. Se ne è parlato questa mattina, a Roma, nella Sala Cavour del Mipaaf, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto di monitoraggio collettivo in Europa per Dop e Igp.

Moderati dal direttore di Qualivita, Mauro Rosati, alla presenza di esponenti del mondo consortile afferenti ad Aicig e dei Consorzi partecipanti al progetto, sono intervenuti, oltre al presidente dell'Associazione italiana Consorzi Indicazioni geografiche, Giuseppe Liberatore, il direttore del Consorzio di tutela aceto balsamico di Modena Igp, Federico Desimoni, che ha illustrato il progetto in qualità di coordinatore, e il direttore del Consorzio Grana Padano Dop, Stefano Berni, oltre al dirigente dell'Icqrf, Oreste Gerini, e il capo dipartimento delle Politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca del Mipaaf, Luca Bianchi, al quale sono state affidate le conclusioni dell'incontro.

Nel corso dell'anno 2015, sono state effettuate in Europa circa 800 verifiche da un minimo di 4.000 a una stima di oltre 20.000 controlli sulle denominazioni Aceto balsamico di Modena Igp, Grana Padano Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop, Prosciutto di San Daniele Dop in Danimarca, Germania, Inghilterra, Francia, Austria, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Polonia e Repubblica Ceca.

"Solo facendo sistema in questo modo - ha aggiunto il presidente di Aicig, Giuseppe Liberatore - ovvero sviluppando strategie trasversali e collettive, si possono tutelare i prodotti di bandiera, anche e soprattutto fuori dai confini nazionali, dove il mercato cresce e si apre a nuove realtà. E a fare sistema dovranno essere non solo le aziende, ma tutti i diversi mondi produttivi attraverso i Consorzi e i soggetti istituzionali aventi tale scopo e, in primis, il Mipaaf, senza il quale tutto questo non sarebbe possibile".

"Se il comparto agroalimentare vuole raggiungere l'obiettivo di 50 miliardi di esportazioni indicato dal ministro Martina - ha premesso il direttore del Consorzio Grana Padano Dop, Stefano Berni - si rende necessario trovare nuove modalità di promozione e stabilizzazione della crescita del settore nel suo complesso. Una crescita che si deve accompagnare di pari passo con una accurata conoscenza del mercato, attività di formazione, di monitoraggio e tutela, per evitare che il 'settore' delle imitazioni si avvantaggi del trend positivo".

Quello presentato questa mattina, nella Sala Cavour del Mipaaf, è un monitoraggio congiunto dei cinque prodotti Dop e Igp tra i più rappresentativi dell'agroalimentare italiano ovvero Aceto balsamico di Modena Igp, Grana Padano Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop e Prosciutto di San Daniele Dop.

A presentarne i risultati, a nome di tutti i Consorzi, il direttore del Consorzio di tutela Aceto Balsamico di Modena Igp, Federico Desimoni, il quale ha sottolineato come "il sistema che abbiamo ideato è reso possibile dal sostegno economico del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, che da sempre è fortemente favorevole ad attività collettive e coordinate tra diversi Consorzi di tutela, e trova la sua naturale conclusione negli interventi di tutela ex officio che, in modo sempre più efficace e puntuale, l'Ispettorato controllo qualità e repressioni delle frodi attiva in tutta Europa".

"Il progetto prevede una presenza e un'azione diretta sui mercati, che permette la rilevazione di molte informazioni - ha spiegato - relative ai prodotti originali e genuini, a quelli imitazioni ed evocativi, o addirittura in merito a casi di contraffazioni vere e proprie. Inoltre, anche attraverso l'ausilio di rilievi fotografici specifici, aiuta a costruire un quadro realistico circa il fenomeno dell'Italian sounding, sia dal punto di vista economico che di comunicazione commerciale".

"Un lavoro - ha proseguito - che permette di conoscere meglio e presidiare il mercato reale e incidere su di esso, non solo con azioni repressive, ma pure sviluppando dinamiche positive di maggior conoscenza dei prodotti e di collaborazione con il mondo della distribuzione. Questa è una prima versione del progetto, ma come gruppo di Consorzi abbiamo già messo a fuoco alcuni aspetti che nei prossimi anni arricchiranno le nostre azioni, pensiamo soprattutto al mondo dell'e-commerce, a quello della ristorazione, dell'Ho.re.ca. e dei prodotti trasformati".

Nel 2016 sono state pianificate verifiche su 5 denominazioni: Aceto Balsamico di Modena, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma in Francia, Inghilterra, Germania, Austria, Belgio, Germania, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera, su circa 450 punti vendita da visitare per un totale di minimo 2.500 controlli fino a una stima di oltre 10.000 referenze.

Sono intervenuti altresì il direttore generale della prevenzione e del contrasto alle frodi agro-alimentari - Icqrf, Oreste Gerini, sul tema dell'attività ex officio dell'ispettorato, e il capo dipartimento delle Politiche competitive della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca, Luca Bianchi, sull'attività del Mipaaf a sostegno delle Dop e Igp.

Quest'ultimo, concludendo l'incontro, ha sottolineato che "quello presentato questa mattina è un progetto importante ma soprattutto rappresenta una best practice di azione a tutela del prodotto e del consumatore". "Anche gli orientamenti del ministero riguardo ai fondi del nuovo decreto - ha detto - saranno orientati a valorizzare progetti in cui più Consorzi svolgano azioni di tutela coordinate anche a livello internazionale. Il tema delle aggregazioni dei Consorzi sarà infatti molto valorizzato perché facendo sistema si potranno raggiungere obiettivi più concreti".

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