''Lotteremo, Alonso è il migliore''. Marco Mattiacci comincia l'avventura alla guida della Ferrari e alza subito l'asticella: il Cavallino, che ha zoppicato nell'avvio del Mondiale 2014, deve tornare al vertice. Il nuovo team principal, che ha raccolto l'eredità del dimissionario Stefano Domenicali, esordisce in pista a Shanghai e incontra per la prima volta la stampa nel paddock.
''Ho ricevuto una chiamata alle 5.58 di mattina venerdì e ho pensato che fosse un pesce d'aprile fuori tempo massimo. Poi, dopo un minuto di conversazione, ho capito che non era un pesce d'aprile…'', dice raccontando il contatto decisivo, avvenuto una settimana fa. La Ferrari ha ufficializzato la rivoluzione lunedì e Mattiacci si è trasformato: da presidente e amministratore delegato di Ferrari North America è diventato responsabile della gestione sportiva. Senza nessun tentennamento: ''Certo. Questa è una missione, non un'offerta di lavoro''.
Ora, da neofita, deve riportare in alto una squadra che annaspa. ''La prima cosa che voglio fare è ringraziare il presidente Montezemolo per avermi dato questa opportunità. La seconda persona che voglio ringraziare è Stefano Domenicali, un professionista e un amico che ha fatto un lavoro egregio. La mia filosofia è quella di ogni manager: prima vedere ciò che c'è di buono e poi eventualmente cambiare. Non ho in questo momento ancora fatto questo assessment'', dice.
