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Falcone, in migliaia a Palermo. Grasso: “Non mollare per cambiare il Paese”

23 maggio 2014 | 20.18
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Ventidue anni dalla strage di Capaci (FOTO). Tantissimi i ragazzi arrivati con la nave della Legalità. Il presidente del Senato: “Questa città continui a reagire”. Alfano ricorda gli agenti uccisi nell’attentato mafioso. Napolitano: “Fondamentale prevenire la corruzione per combattere la mafia”

Falcone, in migliaia a Palermo. Grasso: “Non mollare per cambiare il Paese”

Migliaia di giovani a Palermo per ricordare il giudice Giovanni Falcone, ucciso nella strage di Capaci il 23 maggio 1992, con la moglie Francesca Morvillo e tre agenti di scorta. Dall’aula bunker del carcere Ucciardone un corteo degli studenti - tra palloncini bianchi, rossi e verdi, poi lasciati andare liberi nel cielo - si è diretto all’Albero Falcone, in via Notarbartolo, ricongiungendosi con un altro corteo partito da via D’Amelio. E proprio qui, sotto l’albero divenuto il simbolo delle vittime della strage mafiosa, viene celebrato il momento più solenne della giornata per il 22esimo anniversario dell’eccidio: il presidente del Senato Pietro Grasso ha letto i nomi delle vittime tra l’applauso della folla, poi il Silenzio suonato dal trombettiere della Polizia di Stato all’ora della strage, le 17.58.

”I valori che ci hanno tramandato Falcone e Borsellino sono quello che ci dà la forza di andare avanti. Io penso che ognuno deve fare la propria parte”, ha detto Grasso lasciando l’albero Falcone in via Notarbartolo. “Dobbiamo cercare di non abbatterci è quello che abbiamo detto ai giovani, di non deluderci se ci sono degli insuccessi”. Prima uscendo dell’aula bunker, aveva detto: “Per me è la solita emozione, che mi fa ricordare un bel periodo di Palermo. Spero ci sia ancora quell’emozione che fa reagire Palermo attorno ad un progetto di legalità”.

Secondo Grasso “i meccanismi per contrastare la mafia sono quelli della repressione, ma anche dell’aiuto della gente e delle istituzioni per poter cambiare e combattere questi fenomeni, che ormai sono invisibili ed entrano nell’economia legale”. Bisogna ”avere la forza di andare avanti - ha sottolineato il presidente del Senato -, non mollare perché noi vogliamo veramente cambiare questo Paese. Abbiamo bisogno di una nuova classe dirigente che riesca laddove ancora non siamo riusciti”.

Alfano ricorda gli agenti uccisi a Capaci - ”Oggi è il giorno della memoria per Giovanni Falcone e Francesco Morvillo, ma per Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Di Cillo non si può parlare di ‘agenti della scorta’ genericamente, sono tre drammi e tre lutti, tre famiglie che hanno pianto. Ecco il motivo per cui vogliamo ricordare insieme a loro tutti i poliziotti che hanno lasciato il loro sangue per le strade, per difendere la sicurezza e la libertà dei cittadini”, ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano rispondendo ai giornalisti che a Palermo gli chiedevano un commento su quanto detto nei giorni scorsi dalla vedova di un agente di scorta ucciso a Capaci, Tina Montinaro, secondo cui, tutti dimenticano gli agenti nelle commemorazioni per Falcone. “Qui c’è la Polizia e i poliziotti che noi continuiamo a difendere perché siamo dalla loro parte”, ha aggiunto Alfano dopo avere deposto una corona nel reparto scorte delle Caserma Lungaro di Palermo.

Per Alfano, che poi ha partecipato con Grasso alla messa in ricordo di Falcone nella Cappella San Giuseppe del Cei, ”il contrasto alle mafie, la cattura dei latitanti e il tema del carcere duro sono i tre elementi di una ricetta che può sempre rafforzarsi ma che è sempre una ricetta vincente”.

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