Pagava gli alimenti alla moglie anche se la sua azienda edile, a causa della perdurante crisi, era fallita. Non poteva più andare avanti anche con quel fardello di 400 euro al mese. La moglie aveva più volte denunciato il mancato versamento degli alimenti. Così i legali dell'uomo hanno fatto richiesta al tribunale civile di Perugia di riesaminare il caso. E così è stato, e il giudice Paola De Lisio ha disposto l'azzeramento dell'assegno di mantenimento dovuto alla moglie .
"Si tratta di un risultato molto importante - spiegano gli avvocati Simone Marchetti e Marco Gambuli - che rende giustizia a un uomo per bene che ha avuto la sfortuna prima di subire il dolore di un matrimonio finito e, dopo qualche anno, anche il fallimento della propria ditta".
Proseguono i legali: "La revoca del mantenimento, tutt'altro che frequente, ha un'importanza molto più che simbolica: l'assegno nella stragrande maggioranza dei casi ammonta a poche centinaia di euro che però devono essere corrisposte ogni mese e, se non si riesce a ottenere una revisione, tale obbligo può durare tutta la vita. L'impatto economico che ne deriva è quindi di assoluto rilievo e, in particolare in una coppia relativamente giovane, alla luce delle attuali aspettative di vita, può arrivare a spostare molte decine di migliaia di euro".