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Esagerare con l'alcol solo nel weekend non fa male? E' falso

26 gennaio 2019 | 11.39
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(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Bere in modo esagerato, "ma se solo nel fine settimana (fenomeno conosciuto anche come 'binge drinking'), non previene affatto i danni dovuti all’alcol e non è vero che non comporta rischi". Lo spiegano gli esperti dell'Istituto superiore di sanità (Issalute.it), che, in partnership con l'AdnKronos Salute, smontano le fake news che circolano sugli effetti dell'abuso di alcolici . "Il 'binge drinking', ovvero 'l'abbuffata alcolica', comporta l'assunzione in un breve arco di tempo di 5-6 bicchieri di alcolici (oltre i 60 grammi di alcol), spesso di vario tipo - ricordano gli esperti - È diffusa con maggiore frequenza tra i giovani di età 18-24 anni. Scopo di queste 'abbuffate' è l'ubriacatura immediata, indipendentemente dal tipo di bevanda alcolica usata per ottenerla".

"Il 'binge drinking', al contrario del bere per socializzare che sfrutta l'iniziale e temporaneo effetto disinibitorio ed euforizzante dell'alcol ha come finalità preordinata l'ubriacatura - avvertono gli espeti - spesso ricercata come risposta ad un disagio secondo finalità anestetizzanti, di automedicazione della possibile sofferenza individuale per problemi relazionali, familiari, scolastici, affettivi, lavorativi e necessità di distaccarsi dalla realtà percepita e vissuta come problematica. Il 'binge drinking' si accompagna nei giovani che lo praticano, a peggioramento delle relazioni sociali sino all'esclusione e marginalizzazione, a comportamenti violenti sia praticati che subiti, a incidenti stradali e scarse performance scolastiche".

Secondo l'Iss, inoltre, "il binge drinking si associa ad un maggior rischio di rapporti sessuali non protetti, di violenza sessuale e contagio di infezioni sessualmente trasmesse. Purtroppo, i dati dell’Istituto dimostrano come negli ultimi anni questo fenomeno stia continuando a crescere tra i giovani (18-24 anni), giungendo, nel 2015, a riguardare ben il 22,2% dei maschi e l'8,6% delle femmine con una tendenza complessiva per tutta la popolazione all'aumento, caratterizzando il 10,8% e il 3,1% dei maschi e delle femmine, rispettivamente, della popolazione di età superiore agli 11 anni. Il riscontro - concludono gli esperti - di un elevato numero di 'binge drinkers' tra i minori di 18 anni pone seri problemi di mancato rispetto della legalità in funzione della disapplicazione delle norme che vietano vendita e somministrazione di alcolici ai minori di 18 anni".

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