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Faraone: "Non è stato facile non sfiduciare Bonafede"

20 maggio 2020 | 16.55
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Il presidente dei senatori di Italia Viva: "Scegliere fra mettere in difficoltà il governo o salvarlo"

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"C’è una differenza tra chi è garantista sempre e chi lo è a corrente alterna, tra chi fa politica e chi è populista. Facciamo chiarezza subito: non è stato facile non sfiduciare Bonafede, un ministro della Giustizia di cui non abbiamo condiviso la linea". Lo ha detto il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone, intervenendo a 'IV live'. "È nota la nostra battaglia sulla prescrizione come è nota la nostra immediata richiesta di dimissioni del capo del Dap dopo la gravissima rivolta nelle carceri. Sono altresì note le nostre posizioni garantiste e ciò che è accaduto nelle ultime settimane per noi rimane un fatto grave: le dichiarazioni di Di Matteo e le scarcerazioni dei boss sono fatti rilevanti su cui è necessario fare chiarezza, ma nelle sedi istituzionali”.

"Sono state ore difficili - continua Faraone -, dovevamo scegliere se mettere in difficoltà il governo, che ha già enormi problemi, o salvare Bonafede, vittima del suo stesso giustizialismo. La conseguenza di questa scelta non l’avrebbe pagata solo il Ministro, ma tutti gli italiani. Quelli che combattono ogni giorno con problemi enormi, la cassa integrazione in ritardo, il sostegno alle imprese ed alle famiglie: non potevamo permetterci una crisi di governo".

"Non siamo grillini, non occupiamo il tetto del Parlamento contro l’avversario politico. Noi - spiega ancora - facciamo le battaglie perché questo Paese si riprenda, si rilanci dopo la più grande crisi dal secondo dopoguerra. Non è vero che abbiamo fatto scambi con Conte e sfido chiunque a dimostrare il contrario. Non abbiamo né preso né preteso poltrone, chi lo pensa è in malafede".

"L’unica ragione è che per noi di Italia Viva il Paese viene prima di ogni altra cosa, anche di noi stessi. Il Presidente Conte ha messo sul piatto la tenuta del governo legandola al destino del ministro della Giustizia. Questo è un fatto, e ognuno verrà giudicato per le proprie responsabilità. Noi ci prendiamo le nostre: oggi abbiamo fatto una scelta politica, sofferta certo, ma politica". "È vero - aggiunge il senatore Iv -, chiediamo di essere ascoltati di più: ci aspettiamo in pochi giorni un decreto sul nostro piano shock per sbloccare i cantieri ed uno sul Family Act proposto dalla ministra Bonetti".

"Per trovare soluzioni sul tema della giustizia abbiamo chiesto la convocazione di un tavolo tecnico e come nostro rappresentante abbiamo proposto Gian Domenico Caiazza, persona a cui ci lega una comunanza di idee e di valori profondamente opposti a quelli di Bonafede. Il Ministro ha affermato in aula che la linea del governo cambierà, sarà nostra responsabilità garantire che lo faccia davvero”, conclude Faraone.

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