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Farmaceutica: Cina, manager Gsk accusato di corruzione

14 maggio 2014 | 10.43
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Roma, 14 mag. (Adnkronos salute) - Si allarga lo scandalo Glaxo in Cina. Le autorità hanno infatti accusato un executive britannico della compagnia farmaceutica, Mark Reilly, di aver ordinato al suo staff di corrompere funzionari ospedalieri cinesi per spingerli a utilizzare i prodotti Gsk. Un'operazione illecita che avrebbe contribuito, secondo la polizia di Pechino, a generare miliardi di yuan in "entrate illegali".

L'uomo e altri due colleghi sono inoltre sospettati di aver corrotto funzionari del governo di Pechino e Shanghai. La polizia ha chiuso le indagini e ha passato il caso alla Procura della Repubblica, come riferisce la 'Bbc online'. Le autorità cinesi hanno annunciato nel luglio dello scorso anno l'avvio delle indagini, arrestando quattro dirigenti GSK cinesi. In una nota la polizia ha accusato Reilly, ex capo delle operazioni in Cina, di aver diretto personalmente una "massiccia rete di corruzione".

L'accusa per il manager è quella di aver pressato le sue forze vendite per pagare medici, funzionari ospedalieri e istituzioni sanitarie per spingerli a usare prodotti GSK. All'inizio delle indagini il sospetto era quello che qualcuno in GSK utilizzasse agenzie di viaggi e consulenze per trasferire centinaia di milioni in tangenti. La compagnia britannica ha detto già mesi fa che avrebbe collaborato all'inchiesta e ha assicurato una 'tolleranza zero' per simili comportamenti, pur negando il pagamento delle somme di cui si parla nelle carte cinesi. Accuse simili a quelle che il colosso del farmaco sta affrontando in Polonia.

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