Roma, 12 mag. (Adnkronos Salute) - Portare un farmaco dal laboratorio alla farmacia, o al letto del malato, costa sempre di più. Secondo l'Associazione della British Pharmaceutical Industry, in media si stimano 1,2 miliardi di sterline per far arrivare un nuovo medicinale sul mercato, con 12 anni di lavoro. Ma stando ai calcoli di 'Forbes Magazine', le più grandi aziende del settore sborsano molto di più. In un articolo l'importo speso in Ricerca e Sviluppo da parte delle varie società farmaceutiche in 10 anni è stato diviso per il numero di farmaci che ogni azienda ha portato sul mercato in questo lasso di tempo. Ebbene, AstraZeneca si piazza al terzo posto della classifica, con oltre 9,6 miliardi di dollari a medicinale, mentre Pfizer si attesta al quinto posto con 7,8 miliardi di dollari.
In questo contesto, si può capire perché l'offerta da 63 mld di sterline di Pfizer (che AstraZeneca ha rifiutato), "non avrebbe dovuto dare accesso a molti nuovi farmaci per essere utile. E questo è ancora più evidente - riflette 'Bbc Magazine' - se si guardano ai ricavi di un farmaco blockbuster". Il bestseller dell'anno scorso, secondo IMS Health, è stato Humira*, trattamento per l'artrite reumatoide che ha registrato vendite globali da 9,9 mld di dollari. Insomma, basta un solo medicinale 'azzeccato' per piazzare un'azienda farmaceutica nell'empireo delle 'Top20'. Questi numeri, secondo l'analisi, spiegano il fiorire di fusioni e acquisizioni in questo settore. E se per alcuni scienziati i costi per portare nuovi farmaci sul mercato sono esplosi a un livello tale da rendere necessario un nuovo approccio, nell'attesa "è il caso di aspettarci in futuro numerose mega-fusioni" in stile 'Pfizer-AstraZeneca'.
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