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Farmaci: Boehringer, bene fase III anti-fibrosi polmonare idiopatica

19 maggio 2014 | 14.56
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Roma, 19 mag. (Adnkronos Salute) - I risultati degli studi di fase III Inpulsis pubblicati oggi online sul 'New England Journal of Medicine' indicano che nintedanib ha rallentato in modo significativo la progressione della malattia in pazienti con fibrosi polmonare idiopatica (Fpi). Nintedanib - comunica una nota di Boehringer Ingelheim - è la prima terapia mirata alla Fpi che raggiunge in maniera consistente l'endpoint primario in due studi clinici gemelli internazionali di fase III.

La fibrosi polmonare idiopatica è una patologia polmonare invalidante, a esito infausto, con una sopravvivenza media di 2–3 anni dal momento della diagnosi. La patologia è caratterizzata dalla progressiva formazione di tessuto cicatriziale polmonare, con conseguente progressivo e irreversibile deterioramento della funzionalità polmonare e della capacità respiratoria.

"Le opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti con fibrosi polmonare idiopatica - ha commentato Luca Richeldi, coordinatore degli studi clinici, professore di Malattie dell'apparato respiratorio e responsabile Malattie polmonari interstiziali dell'Università di Southampton, Regno Unito - al momento sono molto limitate e c'è una forte esigenza insoddisfatta di terapie efficaci che possano cambiare il decorso di questa patologia dall'esito infausto, rallentandone la progressione. Questi risultati saranno presumibilmente accolti molto positivamente perché, per la prima volta, abbiamo un farmaco che ha raggiunto in maniera consistente l'endpoint primario in due ampi studi di fase III, dopo i positivi risultati dimostrati nello studio di fase II".

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