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Farmaci: Bpco, più aria ai polmoni con il doppio broncodilatatore 'smart'

27 ottobre 2015 | 16.45
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Foto Infophoto - INFOPHOTO
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Un 'puff' al giorno per respirare 2 volte meglio. E' disponibile in Italia un nuovo farmaco per aiutare i pazienti colpiti da Bpco, la broncopneumopatia cronica ostruttiva, una malattia che colpisce fino al 10% della popolazione over 40. Il medicinale, targato Gsk e presentato oggi a Milano, è una terapia che abbina 2 principi attivi: uno agisce sulle alte vie aeree e l'altro su quelle basse. Un prodotto intelligente '2 in 1' che promette di far arrivare più aria ai polmoni.

Tra i malati di Bpco pochi sanno di soffrirne, perché uno dei problemi è il ritardo nella diagnosi. "La patologia si presenta con una tosse che a volte può essere una vera e propria dispnea", sintomo principale per oltre il 72% dei pazienti, "che può essere associata alla produzione di catarro - spiega Gabriella Levato, medico di famiglia della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) Lombardia - Il paziente talvolta la trascura e si rivolge al medico di fiducia quando la situazione è insopportabile e ha già perso, in media, il 50% della propria capacità polmonare". Il grado di sofferenza varia da caso a caso, per questo è importante individuare il trattamento più corretto.

"Il nuovo medicinale - sottolinea Francesco Blasi, professore ordinario di Malattie respiratorie all'università degli Studi di Milano - nasce dall'unione di 2 principi attivi, l'antimuscarinico umeclidinio e il beta-agonista vilanterolo. Insieme permettono l'ottimizzazione della broncodilatazione, che è il punto fondamentale della gestione di questi pazienti".

"Rispetto ad altre terapie - aggiunge Annarosa Racca, presidente nazionale di Federfarma - con questo medicinale basta una sola assunzione al giorno tramite l'inalatore per garantire l'efficacia della cura".

Un vantaggio non da poco, considerando che uno dei problemi più grossi della terapia anti-Bpco è la regolarità d'uso. Secondo gli ultimi rilevamenti, infatti, i trattamenti vengono assunti regolarmente soltanto da una persona su 2 e per non più di 3 mesi all'anno. La situazione peggiora negli ultra 65enni: 6 su 10 non assumono correttamente le terapie, e addirittura in questa popolazione il trattamento viene seguito mediamente solo per 60 giorni l'anno.

"Questo è il secondo farmaco che lanciamo dall'inizio dell'anno - afferma Andrea Rizzi, direttore medico dell'Area respiratoria di GlaxoSmithKline Italia - e a breve ne uscirà anche un terzo, per ampliare il portfolio e raggiungere i bisogni del paziente, perché diverse tipologie di Bpco hanno bisogno di medicinali differenti. Il fattore comune dei 3 prodotti sarà la facilità d'uso: l'erogatore sarà sempre lo stesso, molto semplice da usare e con un'efficacia per ogni erogazione di 24 ore". Levato conclude con un auspicio: "Con questa modalità più semplice, si spera di facilitare le cure per una malattia che diventerà a breve la terza causa di morte a livello mondiale".

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