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Farmaci: Cittadinanzattiva, nuovi anticoagulanti orali solo per 27% pazienti

15 dicembre 2016 | 14.10
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Farmaci: Cittadinanzattiva, nuovi anticoagulanti orali solo per 27% pazienti

I nuovi anticoagulanti orali (Nao) sono "tra i rimedi terapeutici più importanti dell’ultimo decennio" nella prevenzione dell’ictus cerebrale per i pazienti con fibrillazione atriale. Ma adesso "nonostante siano entrati nella pratica clinica italiana da 3 anni e la loro efficacia e sicurezza sia stata ampiamente documentata, è importante creare condizioni di accesso uniforme a questa terapia farmacologica innovativa". E' quanto emerso nella tavola rotonda 'Stato dell’arte della diffusione dei nuovi anticoagulanti orali in Emila Romagna", promossa da Cittadinanzattiva Emilia Romagna oggi a Bologna.

"La fibrillazione atriale - hanno sottolineato gli esperti - è una frequente anomalia del ritmo cardiaco che causa il 15-20% di tutti gli ictus trombo-embolici, con una prevalenza sulla popolazione italiana fra l'1% e il 2%". Per prevenire l’ictus in presenza di fibrillazione atriale "si raccomanda una terapia anticoagulante - hanno osservato ancora - ma in Italia i pazienti con fibrillazione atriale sono sottotrattati: il 50%, nonostante una chiara indicazione all’anticoagulazione, non riceve alcuna cura specifica".

E anche in Emilia Romagna, dove "i soggetti con fibrillazione atriale sono circa 60 mila, con un’incidenza di circa 13 mila nuovi casi all’anno", emerge un dato "allarmante: in uno studio svolto a Bologna e pubblicato su Chest nel 2014 - hanno spiegato - è emerso che oltre la metà dei pazienti colpiti da ictus non riceveva alcuna terapia di prevenzione, pur avendo una fibrillazione atriale diagnosticata". L’arrivo dei Nao "avrebbe dovuto abbattere una barriera, superando le difficoltà di gestione della profilassi farmacologica tradizionale con warfarin e ottimizzare la percentuale di pazienti correttamente trattati: ad oggi, invece, in Italia sono prescritti solo al 27% dei pazienti in trattamento e in Emilia Romagna il dato scende al 23%".

Eppure, secondo gli esperti, i Nao "sono più maneggevoli e sicuri della profilassi tradizionale. Non richiedono controlli ematici costanti, hanno scarsissime probabilità di interazioni con alimenti e altri farmaci, garantiscono un migliore profilo di sicurezza. Il costo dei Nao, superiore a quello del warfarin, è compensato dalla spesa derivante dagli evitati costi di monitoraggio e dalla riduzione di eventi emorragici ed ischemici, a cui vanno aggiunti i costi sociali della disabilità risparmiati".

L’Emilia Romagna ha redatto un documento regionale di indirizzo sul ruolo dei Nao nella prevenzione del cardio-embolismo nel paziente con fibrillazione atriale non valvolare, a cura del Gruppo di lavoro multidisciplinare della Regione: "Condividiamo il documento - dichiara Franco Malagrinò, segretario regionale di Cittadinanzattiva Emilia Romagna - ma vi sono ancora aree di miglioramento: la lista ridotta dei centri abilitati alla compilazione del Piano terapeutico e dei medici prescrittori con conseguente disparità di accesso rispetto ad altre Regioni e fra le diverse province. Bisogna attivare percorsi omogenei di presa in carico e follow-up dei pazienti".

"E’ molto importante l’elemento di novità rappresentato dai Nao - ha osservato il vicepresidente nazionale dell'Associazione medici cardiologi ospedalieri (Anmco), Stefano Urbinati - Abbiamo lavorato per anni a un documento che è stato pubblicato quando sono stati resti disponibili i Nao, in cui si spiega quali sono i pazienti a cui vanno prescritti questi farmaci e in quali casi invece si può anche continuare con le vecchie terapie. L’Emilia Romagna, infatti, è una Regione che ha fatto della rete un modello di assistenza. Il cittadino non è affidato a un singolo specialista, ma ad una rete assistenziale".

"Una gestione di rete della fibrillazione atriale è fondamentale - ha aggiunto il presidente della Società italiana di medicina generale (Simg) di Bologna, Giuliano Ermini - Dati recenti hanno mostrato una prevalenza della fibrillazione atriale in Italia pari al 2,9 %. A Bologna, su oltre 19.500 pazienti presi in considerazione, con più di 18 anni, abbiamo trovato una Fibrillazione Atriale nel 3,62% dei casi. Se moltiplichiamo questo dato per gli abitanti della città arriviamo a più di 10.000 persone colpite da questa patologia. Queste persone si rivolgono inizialmente al medico di medicina generale, che in questo senso ricopre un ruolo fondamentale verso un inquadramento corretto del malato. Il nostro compito è quello di identificare chi può essere a rischio di fibrillazione atriale e inviarlo al cardiologo per una specifica valutazione"

"Resta un'importante difformità prescrittiva dei Nao in Emilia Romagna - ha concluso Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato, Cittadinanzattiva - A mio parere si tratta di un problema legato ai prescrittori che non sono uniformi in tutta la Regione. C’è chi purtroppo non reagisce bene alla terapia con il vecchio warfarin e che però non ha accesso a questi farmaci innovativi".

Stefano Urbinati: “E’ molto importante l’elemento di novità rappresentato da questi nuovi farmaci"

Claudio Borghi: "I Nao hanno un'azione diretta e sono in grado di agire immediatamente sui meccanismi di coagulazione"

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