Milano, 7 mar. (Adnkronos Salute) - Troppi farmaci nel Prontuario farmaceutico nazionale? Nelle ore in cui si scalda il dibattito sul caso Avastin-Lucentis, invita a riflettere su questa possibilità Silvio Garattini, direttore dell'Irccs Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano: "All'interno delle principali categorie di medicinali che oggi vengono rimborsati dal Servizio sanitario nazionale - spiega lo scienziato all'Adnkronos Salute - per ogni prodotto ce ne sono altri 7-8 la cui 'copertura' da parte del Ssn non apparirebbe giustificata, nel senso che si tratta di medicinali che hanno tutti effetti più o meno simili, difficili da confrontare in assenza di studi comparativi esaurienti".
Secondo il farmacologo, quindi, sono urgenti a livello nazionale "la revisione di un Prontuario farmaceutico che ormai ha 20 anni", e a livello europeo "nuove regole per il via libera dei prodotti da parte dell'agenzia regolatoria Ema. I 3 criteri attuali non bastano: accanto a qualità, efficacia e sicurezza ne serve un altro, il valore terapeutico aggiunto".
In altre parole, per essere immesso sul mercato un farmaco dovrebbe sempre dimostrare di essere superiore a quelli già disponibili, in termini di vantaggi reali al paziente. Inoltre, "quando l'Ema autorizza l'immissione in commercio di un medicinale - fa notare Garattini - i singoli Paesi hanno il dovere di immetterlo a loro volta sul mercato, ma non sono costretti a rimborsarlo. Possono scegliere e l'Italia - è il messaggio - dovrebbe scegliere di più". (segue)