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Farmaci: gastroenterologi, 20 mln sprecati nel Lazio per uso inappropriato

12 giugno 2014 | 16.29
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Roma, 12 giu. (Adnkronos Salute) - Ben 20 milioni di euro sprecati nel Lazio per un'inappropriata prescrizione di farmaci contro il bruciore di stomaco e il reflusso gastrico. A sottolinearlo sono i gastroenterologi dell'Aigo (Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri), secondo cui la causa è il fatto che a prescriverli sono "specialisti di altre discipline, non solo internisti ma persino otorinolaringoiatri, tutti medici non meno preparati ma ovviamente più competenti nei propri ambiti specifici. Per tale ragione la spesa per questi medicinali supera del 20% quanto previsto in fase di programmazione rispetto alla spesa nelle altre regioni".

Il dato è solo uno dei tanti emersi nel corso degli stati generali dell'Aigo a Marsala, a cui hanno partecipato 50 gastroenterologi in rappresentanza di tutte le sezioni italiane. Oltre alla richiesta di "indirizzare i pazienti con patologie digestive sempre allo specialista dedicato, il gastroenterologo", gli esperti hanno evidenziato l’esigenza di "una migliore allocazione delle risorse sanitarie e un confronto sull’esperienza di ogni singola regione alla ricerca di un modello di efficienza".

In questa ottica Aigo ha deciso di assumere il caso del Lazio come modello su cui sviluppare uno specifico studio sull’appropriatezza delle prescrizioni. L'associazione intende, inoltre, lavorare insieme alla Federazione italiana delle società delle malattie digestive (Fismad), "per abbattere i costi, migliorare la qualità delle prestazioni offerte e creare dei percorsi assistenziali guidati per poter risparmiare tempo al paziente per avere una diagnosi certa e risparmiare fondi per le aziende.Fondi che - spiega Antonio Balzano, presidente Aigo - si utilizzerebbero per creare le strutture e prendere i provvedimenti necessari affinché i pazienti con emorragie digestive possano subito essere condotti nei Dipartimenti di emergenza di secondo livello piuttosto che di primo livello". L'obiettivo è creare una rete delle emergenze gastroenterologiche sul modello della Lombardia.

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