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Farmaci: la conferma, pillola 5 giorni dopo non impedisce annidamento in utero

29 maggio 2014 | 12.09
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Lisbona, 29 mag. (Adnkronos Salute) - La pillola dei 5 giorni dopo riduce efficacemente il rischio di gravidanza indesiderata dopo un rapporto sessuale a rischio, ma non lo annulla. Insomma, al di là delle polemiche questo prodotto per la contraccezione d'emergenza non ha capacità abortive. A confermarlo sono i risultati di uno studio dell'Università di Hong Kong, presentato oggi a Lisbona, al 13th Congress of the European Society of Contraception and Reproductive Health.

"Questo studio è un'importante conferma. Dimostra come la laicità della scienza sia fondamentale: occorre finalmente, anche in Italia, separare il sacro dal profano e mettere fine a inutili polemiche sulla contraccezione d'emergenza", commenta Emilio Arisi, presidente della Società di medicina italiana della contraccezione (Smic). Dalla ricerca è emerso, infatti, che dopo trattamento con la pillola a base di ulipristal acetato (EllaOne) non vi sono stati effetti inibitori sull'eventuale attecchimento.

I ricercatori di Hong Kong hanno studiato in vitro, utilizzando un modello di cellule endometriali in mono-strato per l'attecchimento di sferoidi trofoblastici, l'eventuale effetto anti-impianto di ulipristal acetato a vari dosaggi (0, 0.04, 0.4 and 4μM) per 24 ore. L'esperimento è stato poi ripetuto utilizzando una coltura di cellule endometriali umane aspirate 7 giorni dopo il picco di Lh (ossia nell'epoca che dovrebbe corrispondere ad un inizio di impianto), trattate con ulipristal acetato a un dosaggio 10 volte superiore a quello farmacologico (4μM) e quindi esposte alle sferule trofoblastiche dopo 3 ore. (segue)

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